Se alla scadenza delle 4 settimane circa del ritorno mensile del ciclo, il flusso non si presenta, è lecito pensare al primo sintomo di una gravidanza e già, probabilmente, proprio alla quarta settimana, che inizia a 3+0 e termina a 3+6, partendo dalla data dell’ultima mestruazione.
Sintomi premonitori nel corpo della futura mamma.
Oltre all’assenza del ciclo, un certo gonfiore a seno ed addome, unitamente a stanchezza e sonnolenza, con prime fastidiose nausee mattutine e con aumento della frequenza dello stimolo urinario, sono senza dubbio segnali dell’avvio di una gravidanza, come l’aumento di salivazione, il gusto che si modifica ed un aumento delle secrezioni vaginali.
Non tutte le donne li percepiscono allo stesso modo, tanto che qualcuna è già certa di aspettare un bimbo ancor prima di fare il test mentre altre non avvertono alcun cambiamento fisico. Tutto nella norma: sono, infatti, sintomi che si manifestano con diverse intensità da donna a donna ed, a volte, persino da gravidanza a gravidanza nella stessa persona. Peraltro, queste avvisaglie sono spesso simili a quelle premestruali, quindi non sempre sintomatiche ma, se il sospetto c’è ed anche la voglia di saperne di più, al termine di questa settimana si può effettuare un test di gravidanza, già in grado di stabilire se si è incinta o meno.
Test positivo? Congratulazioni!!!
Ovviamente gioia e complimenti saranno alle stelle ma, se il risultato fosse negativo si consiglia di non darlo totalmente per scontato, e ripetere il test dopo qualche giorno. I self kit che troviamo in vendita in farmacia contengono un reagente che cambia colore a contatto con l’ormone hCG, presente nell’urina della donna incinta: sarebbe già attivo 2/3 settimane dopo il concepimento, ma si consiglia di attendere una settimana di ritardo delle mestruazioni per limitare il rischio di falsi positivi o negativi. Anche un ulteriore esame di dosaggio dell’ormone beta hCG nel sangue potrebbe avvalorare le tesi del test, ovviamente in questo caso eseguito in ambulatorio.
Si potrà cominciare ad avvertire una sensazione di stanchezza, con seno turgido, avvertire frequentemente lo stimolo di urinare ed avere delle leggere nausee. Abbiamo detto però che i disturbi tipici dell’inizio della gestazione possono variare molto, anche perché spesso sonnolenza, aumento dell’appetito, minzione frequente fanno già parte, periodicamente, delle abitudini di vita di qualche donna.
E a proposito dell’aumento della fame, si consiglia di non approfittarne con la scusa di dover “mangiare per due”, in quanto il sovrappeso sarebbe un problema da gestire sia durante la gravidanza che al momento del parto: l’importante non è la quantità, ma la qualità del cibo che si mangia. L’ideale sarebbe aumentare non più di un chilo al mese, e dunque, il giusto peso in più al termine delle 40 settimane non dovrebbe superare i 10 kg, anche se ovviamente varia in base alla costituzione fisica della futura mamma.
Come cambia il corpo nella quarta settimana di gestazione.
Ogni cambiamento deve essere visto come una modifica per proteggere l’embrione, che diventerà presto feto, come secrezioni vaginali sempre più abbondanti, per difendere dalle infezioni utero, che s’ingrandisce, e vagina. Può essere si verifichino anche lievi macchie di sangue, da considerare non come una ripresa del ciclo ma nell’ottica di una perdita “da impianto”, cioè leggere emorragie causate proprio dall’impianto dell’embrione nella parete uterina.
Da questa settimana in poi, l’ormone tipico della gravidanza aumenterà notevolmente, fino a raggiungere il suo massimo tra l’ottava e la dodicesima: in questo periodo, la sensazione del bambino che si sta formando sarà sempre più evidente (ed emozionante), ed è proprio durante questa quarta settimana che la cosiddetta volemia, cioè il volume del sangue, inizierà ad aumentare, per rifornire il feto di sangue a sufficienza.
E il nostro protagonista, il feto…come cresce? Come si sviluppa?
Al termine della quarta settimana, l’ovulo si è sviluppato in uno o addirittura in due embrioni, dopo aver “nuotato” nella cavità uterina per qualche giorno, giungendo infine nell’utero dove si è rintanato agiatamente, nutrito dai vasi sanguigni e protetto dalla placenta che gli si sta formando intorno. E’ ancora presto per parlare di feto, e ancor di più di bambino, ma il nostro embrione sta per andare incontro ad un processo di sviluppo straordinario, che lo porterà dall’essere un semplice accumulo di cellule ad un feto completamente formato.
Quando si annida, entro queste prime settimane, è nello stadio di blastocisti che, al momento dell’impianto, ha uno strato singolo esterno di cellule che formeranno il corion e la placenta, una cavità interna che scomparirà nel giro di pochi giorni, e una massa cellulare che diventerà l’embrione vero e proprio. Al termine di questo primo mese di gestazione, il piccolo misura circa 4 mm e il suo peso si è moltiplicato in una misura enorme, ben diecimila volte, tanto che si presenta già con una sua entità, se pur piccolissima, che galleggia nella cavità amniotica.
Braccia, gambe e occhi cominciano a delinearsi, così come i suoi sistemi, digestivo e polmonare, e la colonna vertebrale, ed il suo piccolo cuore può cominciare a battere velocemente. In effetti, quello della quarta settimana è un momento fra i più delicati, e quindi importanti, per il bebè, il quale sta passando dalla fase di embriogenesi, cioè di creazione dell’embrione, all’organogenesi, cioè alla formazione degli organi veri e propri.
Controlli ed esami consigliati
E’ questo il momento in cui anche il medico consiglia di effettuare la prima ecografia, accompagnata dalla formula transvaginale, per poter verificare la camera gestazionale e il cosiddetto sacco vitellino, che aiuterà a nutrire il feto finché la placenta non sarà totalmente autonoma e funzionale.
E se ancora non fosse stato eseguito alcun test o verifica, alla 4° settimana un comune esame domestico sarebbe in grado di dare dei risultati, perché la produzione degli ormoni beta hCG è avvenuta, ed essi si trovano sia nel sangue che nelle urine.
Durante questo periodo, come abbiamo visto, l’embrione ha delle dimensioni ancora minime, che si potrebbero dire più o meno come un semino di papavero ma in alcuni casi, pur in presenza di misure così piccole, l’ecografia potrebbe già mostrare il sacco amniotico in via di sviluppo mentre è ancora presto per poter sentire il battito cardiaco.
Ci teniamo a precisare un concetto: ogni bambino si sviluppa comunque in modo diverso e, pertanto, le indicazioni di questo articolo vogliono presentare soltanto un’idea generale di come un feto cresce, non avendo valenza medica e senza sostituirsi al parere scientifico.
Quinta settimana di gravidanza >