Con la nona settimana, la futura mamma sta per entrare nel terzo mese di gestazione, un traguardo importante, al termine del quale molti dei sintomi più fastidiosi, come nausea o vomito, tenderanno ad attenuarsi, mentre continueranno a farsi sentire affaticamento e stanchezza.
Oltre a sonnolenza ed acidità, si può avvertire desiderio o avversione per certi alimenti, frequente bisogno di urinare, capogiri e cambiamenti della sensibilità del seno: in particolare, sottopelle, su tutta la mammella, sarà più visibile il reticolo venoso di colore azzurro, espanso per portare maggior flusso sanguigno all’interno di tutto l’organismo.
Come cambia il corpo durante la nona settimana
A partire da questo periodo, aumenta il lavoro per i reni, e ciò significa che la futura mamma dovrà bere sempre molta acqua. Le dimensioni dell’utero sono ora simili ad un pompelmo, e sarà destinato a crescere di più e rapidamente soprattutto nelle settimane successive.
Anche il seno, come abbiamo detto all’inizio, continua a modificarsi, dando spesso sensazioni di indolenzimento e fastidio, ingrossandosi, a volte anche di due taglie, specie nella prima gravidanza. La pelle diventa più sottile, e può essere buona norma massaggiarlo con ingredienti naturali ed idratanti, come olio di argan o di jojoba, ed arricchiti di vitamine B5, E, C, che hanno azione elasticizzanti e stimolano la rigenerazione dei tessuti.
Probabilmente, fra i vari sintomi, si può avvertire un particolare gonfiore allo stomaco, altro segnale causato dagli ormoni in circolo, il progesterone soprattutto, responsabile, fra l’altro, dei frequenti sbalzi d’umore che avvengono in questo periodo.
La gestante potrebbe aver già aumentato il suo peso, anche in conseguenza alla ritenzione idrica e all’aumento del volume sanguigno: in linea di massima, l’arrotondamento della pancia non è ancora visibile, ma gli abiti possono cominciare a stringere, e mai più felicemente di ora!
Modifiche e disturbi della nona settimana
Far crescere un bambino dentro di sé è sicuramente un compito bellissimo ma impegnativo, accompagnato spesso da crampi anche dolorosi: ecco perché si consiglia di riposare appena possibile, senza doversi rinchiudere dentro casa per 9 mesi, ma limitando fatiche, stress, movimenti bruschi, e conducendo una vita più rilassata possibile, evitando sforzi fisici.
Potrebbe anche capitare di avere vertigini o, peggio, svenimenti: specie in quest’ultimo caso, per limitarne i rischi, è importante riconoscere le prime avvisaglie, che possono essere ronzio alle orecchie, sudorazione fredda e persino un lieve abbassamento della vista. Sarà allora prudente cercare di sdraiarsi con le gambe sollevate, o almeno sedersi e, se proprio non fossero possibili entrambe queste soluzioni, appoggiarsi a qualcosa, come un muro o una ringhiera, o a qualcuno, evitando passaggi bruschi da una posizione all’altra, per ridurre la possibilità di cali di pressione.
Un altro disturbo che può presentarsi è il naso chiuso, talvolta anche sanguinante: la congestione nasale e l’epistassi sono infatti abbastanza frequenti, e un efficace rimedio, molto semplice, consiste nell’utilizzare un vaporizzatore o umidificatore nelle stanze in cui si soggiorna maggiormente. In questa nona settimana si potranno anche avvertire crampi uterini, fastidiosi ma non preoccupanti, a meno che non siano accompagnati da dolore intenso e perdita di sangue.
Curiosità e suggerimenti per la nona settimana
Frequente si presenta anche lo stimolo ad urinare, accompagnato a volte da bruciore ed indolenzimento: bisogna prestare attenzione a questo, poiché nelle donne in gravidanza, aumentando i livelli di progesterone, viene favorito il rischio di infezioni del tratto urinario. Non è un problema da sottovalutare, e bisognerà dunque rivolgersi al proprio medico onde scongiurare danni anche gravi, come patologie renali o addirittura un parto prematuro. Per ridurre il rischio, aiuterà bere almeno un litro e mezzo d’acqua al giorno, utilizzare detergenti naturali, curare in maniera specifica l’igiene intima ed usare biancheria di cotone, anche per evitare l’infezione da candida, purtroppo ricorrente.
In caso la futura mamma, alla sua prima gravidanza, abbia superato i 35 anni, o ci siano in famiglia dei precedenti per malattie genetiche, può essere consigliato effettuare dei test, da eseguire proprio intorno alla nona settimana, per individuare eventuali anomalie cromosomiche e disturbi genetici, e stare più tranquille psicologicamente.
Tra i comportamenti alimentari suggeriti, c’è ovviamente quello di limitare, oltre a determinati cibi (fritti, insaccati, carni e pesci crudi, ecc), anche un consumo eccessivo di bevande alcoliche, che possono può dar origine alla sindrome feto-alcolica, altra patologia che può causare problemi gravi, tra cui malformazioni cardiache o ritardi psico-motori.
Questo, però, non vuol significare rinunciare, per esempio, ad un aperitivo con amici o ad una cena piacevole con il proprio compagno: l’importante è sempre la moderazione, preferire locali tranquilli, dove si può stare sedute senza fretta, puntando al buffet su alimenti cotti, evitando gli stuzzichini ricchi di grassi. Tra le bevande è consigliabile scegliere tra succhi di frutta, centrifugati di verdura, frullati, infusi e tisane, o anche bibite analcoliche.
Le modifiche e la crescita del feto nella nona settimana
In questa settimana, il piccolo è di circa 22/30 mm e pesa un grammo. La testa è molto grande, un terzo del corpo, più eretta e con la fronte prominente. Comincia anche a delinearsi il collo, mentre il cervello cresce febbrilmente e tutti gli organi sono in sviluppo. I suoi piccoli occhi, nei quali si è formata la retina, sono coperti dalle palpebre, sempre chiuse (lo resteranno fino alla ventisettesima settimana), i fori delle narici invece si aprono gradualmente, mentre le braccia e le gambe continuano a crescere.
Le dita delle mani e dei piedi si stanno ormai separando, e si sono formate le valvole cardiache. Il sangue inizia a circolare attraverso il cordone ombelicale e la placenta comincia a svolgere la sua funzione di nutrimento, producendo anche gli ormoni che regolano la maggior parte dei cambiamenti in gravidanza.
In questo periodo compaiono i primi recettori dell’olfatto e incominciano a formarsi i nervi e i bulbi olfattivi: pur se non è provato che abbia delle percezioni sensoriali, è però certo che il bebè è immerso, nel liquido amniotico, (dove si muove in maniera leggermente fluttuante, anche se ancora in modo impercettibile per la mamma), in odori particolari, influiti dalla dieta della madre. Ciò gli consentirà di riconoscerla subito dopo il parto, al primo contatto con la sua pelle. L’olfatto infatti, molto sviluppato alla nascita, lo guiderà con dolcezza verso il seno materno.
Il suo sesso è già determinato, ma l’ecografia non sarà ancora in grado di distinguere se sia maschio o femmina e dunque dovremo attendere ancora un po’ prima di decidere di che colore acquistare la sua prima copertina!