Sembra quasi un manifesto polemico quello della campagna attuata a New York contro le donne teenager che decidono di avere un bambino. Quanto sta succedendo in questi giorni per le strade di New York fa molto riflettere, sia sul modo di vivere la gravidanza degli ultimi tempi, sia sulla possibilità di mandare messaggi fuorvianti alle giovani mamme che leggono qualcosa del genere. Il poster raffigura dei bambini che puntano il dito contro i genitori per avergli dato un pessimo futuro facendoli nascere in un periodo disagiato, senza una stabilità economica e senza prospettive.
Sebbene questa campagna voglia servire come mònito per tutte le mamme troppo giovani per avere un figlio, è necessario anche capire quali tipi di complicazioni comporta un messaggio del genere. Qualsiasi madre, anche se appena diciottenne, cercherà per istinto naturale di proteggere il suo bambino e cercherà di dargli tutto quello di cui ha bisogno. Non esiste un’età giusta per essere madri, non esiste un momento perfetto perché tutte le mamme sanno che, nell’attimo in cui abbracciano il loro bambino per la prima volta, quello diventerà il momento perfetto.
In Italia è boom di madri adolescenti che decidono di crescere il proprio bambino con l’aiuto dei genitori anche perché, nel 60% dei casi, il giovane papà abbandona la neomamma che deve provvedere a tutto quello che serve al neonato da sola. Mentre qualche anno fa erano la Sicilia e la Campania ad avere il primato di gravidanze giovanili, oggi la Lombardia è la regione più colpita da questo fenomeno.
L’idea che una così giovane donna debba privarsi della spensieratezza propria della sua età, spaventa e fa scalpore, soprattutto tra le persone più adulte, ma spesso si dimentica quanto siano donne, al giorno d’oggi, le ragazze adolescenti. Molto più determinate e sicure delle loro madri, le ragazze hanno non solo atteggiamenti ma anche comportamenti che le riportano all’età adulta ed è per questo che, con grande responsabilità, decidono di portare avanti una gravidanza difficile.
La determinazione e il coraggio non possono essere messi da parte e, seppur con mille problemi legati a fattori sociali ed economici, è giusto che ogni donna possa esser madre quando sente che sia arrivato il momento giusto. La campagna pubblicitaria a New York ha già incontrato lo sfavore del pubblico, sconcertato dinnanzi ad una simile violenza comunicativa e, mentre in America la popolazione si indigna, le donne di tutto il mondo devono rivendicare, ancora una volta, la loro libertà come individui e come madri.