Secondo molte teorie, il problema ha radici nella vostra genetica, ma secondo il mio modesto parere, essendo una connotazione caratteriale può essere combattuta o quantomeno attenuata.
Prima di tutto dovete imparare ad essere meno severe con voi stesse: quel giudice che vi mette all’angolo ogni volta che state per aprir bocca, non sta di fronte a voi, è dentro di voi! Allo stesso modo, non dovete pretendere di piacere a chiunque, poiché la vostra personalità e i vostri difetti sono unici e sono proprio queste cose a rendervi interessanti e particolari. Ogni volta che parlate con qualcuno ricordate che la vostra opinione, la vostra intelligenza, non è da meno rispetto a quella di chiunque altro, anche se si trattasse di una persona molto più acculturata di voi. Non vergognatevi se ad un certo punto della discussione scoprite di avere torto, perché si parla proprio per mettere a confronto i diversi punti di vista e sicuramente lì fuori c’è un sacco di gente che avrebbe tanto da imparare da voi. Allo stesso modo non fossilizzatevi su un vostro ragionamento se cambiate idea: ragionare su ciò che si dice, ammettere i propri errori, è sinonimo d’intelligenza. Evitate però di scusarvi a destra e manca, non siete al di sotto nè al di sopra di nessuno, bensì allo stesso livello e, come tutti, avete anche voi il diritto di sbagliare. Accettate un consiglio, ma se la pensate in modo diverso, ringraziate ed agite di testa vostra e, se farete uno sbaglio, poco male: significa che siete umane! Infine non vergognatevi se non riuscite a stare dietro ad un ragionamento complesso; magari è il vostro interlocutore che si spiega male o forse parla di cose che non sono di vostra competenza. Se chiederete ulteriori spiegazioni durante un discorso, non apparirete stupide, bensì interessate all’argomento.
Un modo drastico e divertente per lasciarsi alle spalle la timidezza è la recitazione poiché permette di mettersi in gioco divertendosi, imparando a relazionarsi con diversi punti di vista e a prendersi meno sul serio!