Intanto avevo scoperto due cose, primo, non ero per niente insensibile, secondo, il sesso doveva essere una gran bella cosa se fatto con la persona giusta.
In questo modo arrivai a 32 anni e una sera, stanca e frustrata gli vietai l’accesso alla camera da letto a tempo indeterminato, inutile dire che ci allontanammo sempre più, il divario diventò incolmabile e non c’era più dialogo su nulla, solo i figli ci tenevano insieme. Tiravo avanti, ma qualcosa in me si ribellava, sapevo di poter pretendere di più dalla vita, ma i miei figli mi frenavano, beata ingenuità, continuavo a ribellarmi alla natura. Intorno ai 40 anni ero depressa, demotivata e nulla riusciva a farmi uscire dall’apatia e dalla tristezza che mi pervadeva. Incominciai a pensare seriamente alla separazione però non trovavo il coraggio di mettere in atto il proposito. Anche le amiche che vedevano poco a poco spegnersi in me ogni barlume di vivacità mi incitavano a dare una svolta alla mia vita.
Un giorno per caso conobbi un uomo, parecchio più grande di me, per una quarantenne giovanile e curata che ne dimostra 30, 11 anni di differenza sono tanti. Non avevo mai creduto al colpo di fulmine, pensavo fosse un’invenzione di scrittori, cantanti e poeti. Posso affermare con assoluta certezza e convinzione, invece, che esiste e ti travolge in maniera tale che nulla appare più uguale a prima. Non parlo di cottarella da ragazzini o di semplice attrazione fisica, ma di un incontro di anime che si riconoscono al di la del tempo e dello spazio. Ci amammo subito, ci desideravamo intensamente, a Lui bastò osservare i miei occhi per capire tutto quanto e mise dei paletti, non mi avrebbe sfiorata neanche con un dito finché non fossi appartenuta a lui completamente. Eravamo e siamo entrambi di principi rigidi, neanche io avrei tradito, ma era una sofferenza non potere soddisfare quel desiderio che sentivo costantemente, che non mi lasciava mai e che lentamente riportò la vita in me.
Mi separai, trovai casa e andai a vivere per conto mio, ma Lui ancora non si decideva, mi corteggiava, fiori, cioccolatini, piccoli oggetti preziosi, un nuovo cellulare che servisse solo per comunicare fra noi. Mi accarezzava, teneramente, mi baciava a lungo, mi coccolava con gli occhi, mi sentivo una regina, amata come mai avrei potuto immaginare, ma tutto finiva li.
Sentivo il suo desiderio, pressante e presente, seppe aspettare e finalmente una mattina dopo tre mesi arrivò il momento, non me lo aspettavo onestamente, ma successe…
Non so dire o descrivere, ricordo solo che ebbe molta pazienza passammo tutta la giornata a letto e solo nel tardo pomeriggio scoprii cosa significa essere una donna completa, sessualmente soddisfatta e consapevole delle proprie potenzialità.
Sono passati 5 anni da quel giorno e ancora oggi scopro cose nuove, certo il desiderio subisce dei cali in alcuni periodi, ma ciò è dovuto allo stress o a particolari condizioni di salute.
Vorrei dire a tutte le donne che il sesso è una cosa meravigliosa se non è un atto fine a se stesso, quello può andare bene per un’avventura, ma quando si tratta della propria vita, del futuro, allora è meglio stare soli che non accontentarsi di un surrogato che rende solo infelici.