Lavoro

Casalinga o donna in carriera?

Sono una casalinga di quarant’anni e molti mi dicono: “beata te che puoi stare in casa e goderti la famiglia!!”.
Ma è realmente così? Davvero la quantità di tempo trascorsa in casa è sinonimo di armonia e felicità?
Certo, si dispone di molto tempo e quel tempo lo si può organizzare come meglio si crede, non ci sono ritmi frenetici, orari da rispettare, o lavoro da portare a casa.
Ma non è la quantità di tempo che trascorriamo in casa e con i nostri figli che ci fa sentire bene: essere presenti sempre non vuol dire “stare” realmente con i figli. La quantità non è sinonimo di qualità.
Quello che manca, in un quadro che per molti sembra perfetto, è la gratificazione che arriva da ciò che è spesso il risultato dei propri  sogni, delle proprie  aspirazione, dei propri desideri.
Il lavoro gratifica e crea anche le “giuste distanze”. Una donna torna a casa, sicuramente stanca, ma motivata, libera, e con quel desiderio di casa e di famiglia, che spesso, invece, chi vive sempre in casa tende ad atrofizzare, a vivere in maniera automatica, oltre al fatto che una  donna, che non lavora, spesso è  stanca, demotivata, triste. Da non sottovalutare l’indipendenza economica di una donna che lavora e questo comporta indipendenza di pensiero, di scelte e capacità di dare forma e sostanza alla propria vita.
Una donna non è solo una madre o una moglie. Una donna è il suo orgoglio, la sua dignità, le sue scelte, la sua voglia di mettersi in gioco, la sua passione. Soltanto una cosa rattrista molto: l’equilibrio tra casa e lavoro che spesso le donne non riescono a trovare, perché vittime dei loro sensi di colpa o perché poco sostenute anche dai loro compagni.
Purtroppo noi donne ci amiamo poco, non ci sappiamo prendere cura di noi e alla fine, sembra quasi che questa tanto desiderata carriera, in fondo in fondo, neanche la vogliamo.

2 Comments

  1. Francesca

    Spero di fare cosa gradita nel consigliarvi questo articoletto!
    Buona lettura!
    http://www.stateofmind.it/2012/02/ape-regina-sessismo/

  2. lina

    Sono d’accordo con te. Spesso si pensa ad una casalinga o anche semplicemente ad una donna che puo’ passare tempo a casa come ad una persona fortunata e realizzata.
    Spesso non è così: nel tuo caso perchè forse ti saresti sentita più realizzata con un lavoro.
    Io faccio parte della categoria delle “fortunate” che lavorano solo al mattino, ma veramente non è che sia tutto rose e viole.
    Non mi sento a posto nè per la carriera, perchè in ufficio non ti affidano piu’ i lavori importanti visto che tu non sei sempre presente e magari finisci per diventare una sorta di jolly, nè con la tua famiglia : anche se ti fai carico di molto impegno, da fuori non si vede e se dici di essere stanca, ti trattano come un extraterrestre. Tu sei a casa il pomeriggio, hai tanto tempo libero..quale?

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