Siamo veramente agli sgoccioli, nel nono mese avanzato, e il lieto evento si avvicina sempre di più. Si intensificano le domande più frequenti: a chi somiglierà? Occhi e capelli, di che colore saranno? Starà bene? Sarà tranquillo? In tutte queste settimane, molte sono state le fantasticherie di mamma e papà, e molti i sogni e le speranze, tutte situazioni che stanno ormai per avverarsi. Ancora circa 3 settimane di pazienza, e nulla poi sarà più come prima…
Cosa cambia nella mamma?
Il mutamento più importante del corpo della futura mamma, oltre all’evidente aumento di peso, in questo ultimo periodo gestazionale, è la preparazione al momento più intimo che condividerà con il suo bambino, vale a dire l’allattamento. Si tratta indubbiamente del modo migliore di alimentare un bambino nei primi mesi della sua vita, in quanto il latte materno contiene tutti i principi nutritivi di cui il piccolo ha bisogno, senza contare, peraltro, che durante questa fase, fra mamma e figlio, si stabilisce un rapporto intenso sia fisico sia affettivo. Il seno materno sta già rilasciando da diversi giorni il colostro, un liquido denso e giallognolo, che sarà il suo nutrimento per i primi giorni di vita, preludio della montata lattea vera e propria.
L’utero, inoltre, sta ancora scendendo, a causa del peso notevole del bambino, ormai quasi sicuramente in posizione cefalica, e continua ad esercitare pressione sugli organi, provocando l’abituale pancia dura, disturbo dovuto anche a causa delle contrazioni preparatorie, fastidiose, certo, ma che stanno per esaurirsi con il parto ormai imminente. Inoltre, in queste ultime settimane, in maniera del tutto fisiologica, si possono presentare delle perdite bianche, secrezioni vaginali anche abbondanti. Si tratta di un fenomeno denominato “leucorrea gravidica semplice”, causato dall’incremento di produzione di diversi ormoni. Biancastre e trasparenti, dense e inodori, hanno comunque uno scopo ben preciso sia per la mamma che per il piccolo, in quanto contribuiscono a tener lontano batteri nocivi dall’utero e dal feto.
Dolori della mamma a 37 settimane
In questa 37esima, e nelle ultime settimane che seguiranno, si potranno presentare i sintomi legati al fine termine, alcuni simili all’inizio della gestazione, come nausea, diarrea, dolori addominali simili ai mestruali, sudorazione improvvisa, e ulteriore aumento dell’appetito. Naturalmente, non bisogna spaventarsi, pure in presenza di vampate di calore eccessivo, o per attacchi di cefalea ed emicrania, anche se frequenti, ma cercare di riposare, mettersi tranquille e attendere che passi il momento critico. I sintomi non sono uguali per tutte, anzi, risultano molto soggettivi, tanto che può capitare di avere sensi di nausea o, al contrario, desiderio di mangiare, specie alimenti dolci.
Come cresce il bambino?
In questa trentasettesima settimana, il bambino è lungo tra i 48 e i 49 cm, e il peso si aggira intorno ai 2800 gr. Nel liquido amniotico, ha ormai completamente disperso la lanugine che lo avvolgeva per l’intera gravidanza e, quasi certamente, si è già posizionato a testa in giù, pronto per il canale del parto. La sua testolina non è ancora del tutto solidificata e, pertanto, potrà uscire con una certa facilità.
Una curiosità che non t’aspetti: una delle cure verso il bimbo nei primi giorni dopo la nascita sarà la manicure! Proprio così, perché già in questa 37esima settimana di gravidanza, il piccolo ha le unghiette lunghe e potrebbe persino graffiarsi. Tagliargliele non sarà difficile (magari mentre fa la nanna) e, anzi, servirà a rafforzare il primo legame con la mamma o, perché no, anche con il papà.
Movimenti fetali nella 37esima settimana
Come sappiamo, lo spazio a disposizione del bebè è sempre più ridotto, e ormai ogni suo movimento è chiaramente visibile anche dall’esterno, attraverso la pelle tesa del pancione. Questo, in pratica, sta a significare che è cambiato il tipo di moto: senza dubbio meno capriole, ma più spinte e piccoli calci, prendendo le misure con il bacino della mamma. Il piccolo, dunque, continua a muoversi, ed è sempre importante prestare attenzione alle frequenze e alla regolarità di tali atti, al fine di tenere la situazione sempre sotto controllo.
Non si tratta certo di allarmare le future mamme, ma di insegnare loro a imparare già a conoscere carattere e temperamento del proprio bambino. In caso di variazioni significative di comportamento riguardo ai movimenti fetali, giorno dopo giorno, è comunque sempre consigliabile consultare il medico o l’ostetrica, anche perché non ci sarebbe altro modo per essere tranquilla, a pochi giorni dal parto.
Partorire a 37 settimane
Abbiamo già detto nelle settimane precedenti che, tranne nella gravidanza gemellare, in teoria già conclusa alla 37esima settimana, o comunque in via imminente, l’indurimento di pancia che si avverte in questo periodo, al 99%, si può riferire alle contrazioni di Braxton Hicks, preparatorie al travaglio. Assolutamente, però, bisogna prestare attenzione alla loro frequenza, poiché se risultano particolarmente intense, regolari e sempre più ravvicinate, può trattarsi invece di vere e proprie contrazioni da parto. Un altro sintomo della possibilità di una nascita prematura può essere rappresentato dalla perdita del tappo mucoso, e conseguente secrezione di una sostanza viscida, a volte con presenza di sangue: non bisogna comunque agitarsi, perché, in teoria almeno, potrebbero passare ancora dei giorni prima della nascita, nonostante questa circostanza.
In ogni caso, se anche dovesse succedere ora, partorire alla 37esima settimana non sarebbe un problema né di sopravvivenza né di formazione, poiché le probabilità di non avere problemi per i piccoli prematuri di questo periodo sono quasi del 100%, anche perché lo sviluppo delle funzioni vitali è concluso.
I compiti del papà
Sinora abbiamo dato parecchi consigli anche al futuro papà, settimana dopo settimana, per assistere la mamma nella gestazione, preparare il corredino, pensare alle pratiche burocratiche per l’ospedale, decidere insieme il nome, e molto altro.
Questa settimana, però, vorremmo che si dedicasse ad un pensiero forse un po’ demodé, ma molto romantico e comunque sempre senza dubbio gradito: un regalo! Ebbene sì, se pure non obbligatorio, festeggiare il nuovo ruolo di mamma potrebbe essere un ottimo motivo per regalare alla propria compagna un oggetto importante, prezioso come quello che, in fondo, lei sta per fare a lui. Un’idea dolce per sorprendere la donna della sua vita appena dopo il parto, con un pensiero indelebile, che resterà nella storia della coppia come suggello della fine di una meravigliosa avventura e l’inizio di una nuova vita a tre.
il mio pesava 3 kg alla 34+6 settimane.