Come sappiamo, il calcolo della lunghezza della gravidanza non prevede di considerare semplicemente i mesi. Il periodo, infatti, viene espresso, sempre più frequentemente, in settimane e in giorni, per una maggiore precisione. In questo caso, dunque, essendo entrate nella trentaduesima settimana, possiamo considerarci completamente nel penultimo mese, in base alla comparazione che indica l’ottavo composto da 30 settimane + 5 giorni a 35 settimane + 0 giorni. Ci siamo quasi…
Cosa cambia nella mamma?
Continuano i disagi tipici della gravidanza, senza dubbio diversificati rispetto al precedente semestre, ma ora intensificati dal peso in genere e soprattutto del pancione, nonché da tutta quella serie di preparazione fisiologica del corpo al grande evento del parto. Mal di schiena, contrazioni preparatorie, formicolii e gonfiori agli arti sono all’ordine del giorno. Per tenerli sotto controllo, è importante cercare di riposare il più possibile, unitamente a qualche dolce massaggio, leggeri esercizi fisici, e una corretta postura, tutte tecniche di rilassamento che possono contribuire a far stare meglio la gestante.
In questa 32esima settimana, l’utero arriva a circa 12 cm sopra l’ombelico ed è per questa ragione che lo stomaco si infiamma facilmente, provocando fastidiosi bruciori. Un altro disturbo che può subentrare, o continuare, in questo periodo è l’abbassamento di pressione, specie quando si rimane a lungo supine. L’aumento del peso della mamma può avere raggiunto numeri importanti, anche 12 kg e, ovviamente, questo porta ad affaticamenti che, però, fortunatamente, non pregiudicano la buona respirazione del feto.
Anche le secrezioni vaginali si possono intensificare in questo periodo, senza per questo rappresentare un problema o una preoccupazione eccessiva. Infatti l’aumento di leucorrea, vale a dire le perdite biancastre, ha una motivazione naturale che si rapporta ad una maggiore circolazione sanguigna nella zona vaginale. In caso, però, si associno anche fastidi frequenti come arrossamento, bruciore o prurito, potremmo essere di fronte ad una seria infiammazione. Per scongiurarla, il medico può richiedere un tampone vaginale, al fine di porre rimedio all’insorgenza di infezioni.
Come cresce il bambino?
Gli organi vitali del piccolo, alla trentaduesima settimana, hanno quasi completamente terminato il loro sviluppo. Il peso del feto è ormai intorno ai 1600/1700 grammi, e la sua lunghezza può raggiungere anche i 45 cm. È proprio in questa settimana che i suoi capelli assumono il colore che si vedrà al momento del parto e la sua pelle, ora più spessa, diventa teneramente rosata. Comincia a presentarsi più tenero e paffuto, anche grazie allo strato di grasso che cresce sotto la pelle, mentre la peluria, il cosiddetto “lanugo”, che lo aveva ricoperto fino a questo punto, sta lentamente sparendo.
Le unghie delle manine sono complete, mentre per quelle dei piedi bisognerà attendere intorno alla trentaseiesima settimana. I suoi polmoni, invece, sono ancora in fase di sviluppo mentre il tratto digestivo è realizzato, nonostante il feto continui a ricevere ancora dal cordone ombelicale i suoi necessari nutrimenti. Dorme per il 90% e oltre del tempo, alternando i lunghi cicli di sonno a delle pause attive in cui i movimenti saranno molto percepibili, pur in uno spazio ormai ridotto.
Anzi, le sue capriole e i piccoli calci, così come i dolci pugnetti nel pancione della mamma, visibili anche da fuori, in questa settimana raggiungono il picco, tanto che nella prossima potranno subire un notevole cambiamento sia in termini qualitativi che quantitativi. Ecco perché è consigliabile segnarsi la frequenza e il conteggio dei movimenti fetali, almeno a partire da questa settimana. Inoltre, il piccolo potrebbe avere spesso episodi di singhiozzo, riconoscibili dai leggeri sussulti, peraltro molto cadenzati.
Nella gravidanza gemellare
Abbiamo già detto che la mamma che sta portando avanti una gestazione gemellare deve essere più pronta ad un eventuale parto prematuro, che sarebbe comunque nella norma, considerata la doppia gravidanza, e il relativo peso e sviluppo dei feti. Nulla di preoccupante, dunque, se le contrazioni, già in questo periodo, si fanno sentire con una certa frequenza ed intensità, senza dubbio preparatorie, anche se, com’è ovvio, avendo nel pancione due bebè, lo spazio nell’utero è ormai limitatissimo e, dunque, non c’è nulla di strano o di allarmante se in questa trentaduesima settimana i movimenti risultino molto ovattati.
In ogni caso, per essere certi del benessere e della buona salute dei piccoli, il medico può consigliare di tenere conto delle loro contorsioni e, soprattutto, delle palpitazioni, anche di quelle meno percettibili, purché questo controllo non diventi un assillo che potrebbe aumentare la preoccupazione del movimento. Come sempre, tutto sta nella misura!
Parto prematuro a 32 settimane
Considerando che negli ultimi tempi le probabilità di sopravvivenza dei nati prematuri intorno alle settimane dell’ottavo mese superano il 95% dei parti, superando dunque il rischio di complicazioni e danni dovuti al mancato traguardo a termine, ci sono comunque alcuni segnali a cui prestare particolarmente attenzione, in quanto potrebbero essere preludio di un parto prematuro. Fra questi, importante è la frequenza delle contrazioni regolari, accompagnate da dolori e crampi simili a quelli del ciclo mestruale, ma anche un sanguinamento vaginale e secrezioni eccessive, così come perdite di fluido color paglierino (liquido amniotico).
Possono verificarsi anche sintomi apparentemente non collegati al parto, come diarrea e vomito, ma sempre comunque da segnalare al medico, così come pressioni intense nell’area pelvica e dolore a tratti nella parte bassa della schiena, già provata da mesi di peso eccessivo sulla pancia. Di fronte a uno o più di questi sintomi, il consiglio è di avvisare subito il ginecologo, per un consulto tranquillizzante e preparatorio.
I compiti del papà
Oltre alle attenzioni e cure che, naturalmente, non devono mai mancare alla propria compagna, così come è stato durante il percorso sin qui svolto, se ancora non è stato fatto, questo è il momento, per il futuro papà, di pensare ad un acquisto per il proprio piccolino. Infatti, se per corredino, pannolini e primi giochi, forse, è meglio lasciar scegliere alla compagna che, peraltro, in questo modo si rilassa e si rallegra maggiormente del suo futuro ruolo di madre, il papà può dedicarsi all’acquisto di un seggiolino per auto, che diverrà, per molto tempo, crescendo con lui, il posto del proprio figlio in auto, per viaggiare comodo e, soprattutto, in sicurezza.
In commercio, per i primi mesi di vita, si possono trovare dei seggiolini chiamati simpaticamente anche “ovetti” che permettono al bambino di viaggiare in auto in posizione praticamente sdraiata, dunque comoda e naturale per un neonato. Peraltro, quella del viaggiare in auto, anche solo per brevi spostamenti, è un’attività che piace al piccolo, che si sente cullato dai movimenti della macchina e, dunque, tende a rilassarsi e addormentarsi. Con tenero piacere di mamma e papà.