Siamo alla trentesima settimana, a solamente 10 dal parto, sempre che il piccolo non decida di farsi conoscere prima, s’intende! Sta infatti per terminare il settimo mese, il feto continua a crescere e potrebbe già essere in posizione cefalica. Non resta che rilassarsi, e soprattutto prepararsi al suo arrivo, considerando che il momento del parto è ormai davvero vicino.
Cosa cambia nella mamma?
La parola d’ordine, da oggi in poi, è ancor più perentoria: relax. È l’ultima settimana del settimo mese, che è letteralmente volato, fra mille pensieri e l’aumento ulteriore di peso della mamma. Teniamo comunque sempre presente che, pur se detto ingrossamento è naturalmente fisiologico, un suo eccesso, così come un aumento insufficiente, potrebbe causare alcuni disturbi. Si calcola che durante questo trimestre, la maggior parte delle donne aumenti di circa mezzo chilo alla settimana. Ovviamente, il ginecologo saprà controllare e suggerire alla gestante un piano alimentare e motorio per il meglio, ed è comunque importante sapere che, in linea di massima, è consigliabile non aumentare di oltre 12 kg durante tutti i nove mesi, poiché diversamente potrebbe esserci il rischio dell’insorgenza di alcune patologie come gestosi e diabete, ed accrescere la possibilità del parto prematuro.
In ogni caso, come dicevamo all’inizio, l’importante è stare tranquille in quanto, se pur dovesse presentarsi tale evenienza, il piccolo, già ora, avrebbe ben oltre il 90% di possibilità di sopravvivenza. La cima dell’utero, in questa 30esima settimana, poggia soltanto 10 cm sopra l’ombelico e il pancione, aumentando, visibilmente sposta persino il baricentro, facendo sentire la futura mamma un po’ goffa nei suoi movimenti.
Si possono verificare, con una certa frequenza, dei dolori al basso ventre e una continua sensazione, specie la notte, di pancia dura, particolarmente tesa: si tratta senza dubbio delle cosiddette “contrazioni di Braxton Hicks”, spasmi addominali, simili alle doglie, che compaiono proprio in questo ultimo periodo. Producono contrazioni ripetute dell’utero, pur senza dilatazione. Si tratta di vere e proprie “prove tecniche” fisiologiche, che possono essere tenute sotto controllo, e ben sopportate, sdraiandosi, respirando con regolarità e tranquillizzandosi. Può essere anche che si verifichino perdite bianche vaginali, più o meno frequenti, ma pure in questo caso rientra tutto nella norma del periodo, e non c’è nulla di cui allarmarsi.
Come cresce il bambino?
Dalla testa ai piedi il piccolo è lungo circa 41/42 centimetri e può arrivare a pesare anche 1400 grammi circa. Forse, però, la caratteristica più rilevante che riguarda il bambino alla trentesima settimana è la sua posizione: infatti, è proprio intorno a questi giorni che il bebè assume quella più adatta per la discesa lungo il canale del parto. La sua testolina si rivolge verso il basso, piegata in avanti, con il mento vicino allo sterno, mentre l’asse longitudinale del corpo è parallelo a quello della mamma. I suoi arti si flettono e si raccolgono sul tronco. Ecco, sarebbe già pronto, ma dobbiamo aspettare ancora qualche settimana…
Nel frattempo, timpano e condotto uditivo sono già praticamente completati, tanto che suoni e voce esterne, se pur in maniera ovattata, essendo peraltro ancora immerso nel liquido amniotico, sono comunque ben individuati e recepiti. Ce ne accorgiamo dai suoi movimenti, per esempio quando, in presenza di un forte rumore, sobbalza o scalcia, mentre la serena voce della mamma lo culla e tranquillizza. Il muscolo cardiaco, tende a rallentare il suo ritmo che, fino a poche settimane prima, pulsava molto più velocemente. In questi giorni, in occasione della visita periodica di controllo, il medico potrà sentire il battito del piccolo cuore, mediante un semplice stetoscopio e, cosa ancor più piacevole, farlo ascoltare ai futuri genitori per la prima, grande emozione.
Nella gravidanza gemellare
Dimentichiamoci l’antica (e sbagliata) mentalità secondo la quale chi è incinta di due gemelli deve mangiare addirittura per tre: alla donna in duplice attesa, infatti, non serve il doppio del cibo per far crescere e formare bene i suoi piccoli ma, anzi, l’aumento di peso consigliato è fra i 16 e i 18 kg per tutto l’arco delle 40 settimane, con un incremento di circa 750 gr, a partire dal secondo trimestre e fino alla fine, per ogni settimana.
In ogni caso, come abbiamo detto precedentemente, una gravidanza gemellare non è quasi mai portata a termine fino al periodo canonico, ma i due bebè vedono la luce prima degli altri. Ricordiamoci, comunque, che le mamme in duplice attesa, rispetto alle altre “colleghe”, è bene si sottopongano maggiormente a visite e controlli (come l’ecografia, specie nell’ultimo periodo, con cadenza mensile), in quanto i mutamenti che avvengono nel loro corpo sono senza dubbio più intensi rispetto alla singola gravidanza. E’ molto importante anche dedicare attenzione alla postura, per l’elevato sovraccarico che viene forzatamente imposto alla colonna vertebrale, magari anche grazie ad una ginnastica dolce che può ridurre il mal di schiena.
I compiti del papà
Per stemperare un po’ l’ansia pre-parto, che ormai, inevitabilmente, sta salendo nella coppia, settimana dopo settimana, il partner potrebbe aiutare la compagna ad organizzare i preparativi per l’ormai imminente arrivo, in maniera proprio pratica, magari spostando mobili per fare più spazio o decidersi ad andare ad acquistare la cameretta, se proprio ancora non è stato fatto.
Oltre a questi fattori fisici, però, il papà deve continuare nella sua opera di tranquillità e fiducia da infondere alla mamma, alla quale sembrerà di essere in gravidanza da sempre, e che il parto non arrivi mai… L’importante è, comunque, se possibile ovviamente, fare tutto insieme, aiutandosi l’un l’altro, e rafforzando l’immagine della famiglia che si sta ingrandendo, pur fra mille ansie e timori, improntando, almeno al momento solo in teoria, ciascuno il proprio ruolo, di mamma e papà, e non più soltanto di coppia, per essere pronti al lieto evento.
Infine, se ancora i due partner non fossero d’accordo sul nome, sarebbe ora di decidere, magari senza sceglierne troppo altisonanti, che potrebbero, un domani, mettere in difficoltà chi è destinato a portarli, evitando nomi famosi di vip del momento, senza seguire mode o tendenze che, spesso, suggeriscono l’ispirazione verso personaggi dello spettacolo o sportivi. Specialmente il papà, “responsabile” del cognome che il piccolo porterà, farà attenzione anche all’accostamento, al fine di rendere armonioso il primo biglietto da visita del proprio figlio, vale a dire le sue generalità. Oltre al sorriso, s’intende.