Con la venticinquesima settimana, la futura mamma, e il suo pancione, hanno ormai oltrepassato la metà del sesto mese di gestazione. Se, sino a qui, la gravidanza non ha avuto problemi, senza dubbio proseguirà ancora con tranquillità, pur nell’accortezza di eventuali sintomi che potrebbero far pensare a un necessario ed ulteriore riposo, o ad un occhio di riguardo maggiore, che ogni ginecologo è in grado di cogliere per la propria paziente.
Cosa cambia nella mamma?
Il peggio è sicuramente passato, e la futura mamma, ormai, non ricorda nemmeno più i disturbi del primo trimestre, e i fastidi dovuti a vomito e nausee frequenti. Tuttavia, anche in questa fase, potrebbero verificarsi alcuni dolori e inconvenienti dovuti, com’è facilmente intuibile, anche e soprattutto all’aumento del peso, peraltro tutto concentrato in avanti, sulla pancia, tale da causare frequenti mal di schiena, ed anche bruciori di stomaco, risolvibili con riposo, alimentazione sana e leggera, e molta idratazione.
Inoltre, in questi giorni, l’utero è ormai molto sviluppato, raggiungendo un diametro importante, di circa 25 centimetri: ciò comporta continue spinte, per crearsi spazio a sufficienza, sugli altri organi, come i polmoni e l’intestino, e chiaramente queste frequenti pressioni possono comportare ulteriori fastidi, se non addirittura dolori. Da non sottovalutare, anche, la ritenzione dei fluidi e l’aumento del volume sanguigno, circostanze inevitabili durante la gestazione, che provocano pressioni sui nervi degli arti, specie delle mani, causando formicolii ed intorpidimenti.
E’ indubbio poi che la pelle, in queste settimane, sia sottoposta a tensione sempre più avanzata, tale da provocare striature, più o meno rossastre, a pancia, fianchi e seno, a volte anche sulle cosce: stiamo parlando delle smagliature, senza dubbio non dei veri e propri disturbi, ma inestetismi che, purtroppo, difficilmente spariranno anche in seguito. Tuttavia, è possibile contenerne lo sviluppo, idratando la pelle con prodotti morbidi e naturali come l’olio di mandorla o di argan, così come il burro di karitè. anche arricchire l’alimentazione con cibi ricchi di vitamine E, F e C, nonché acidi grassi Omega 3 e 6, in grado di favorire idratazione ed elasticità alla cute.
Come cresce il bambino?
Il bebè, alla venticinquesima settimana, pesa circa 600/650 grammi, e la lunghezza può aver superato i 30 cm. Comincia un’attività esplorativa, toccando con le manine tutto ciò che, nel suo piccolo mondo, lo circonda, compreso le parti del suo piccolo corpo. Infatti, spinge i piedini e preme il volto sulle pareti della pancia della mamma, pur se i tocchi son brevi e resi leggeri dal liquido amniotico in cui galleggia. Gli organi genitali sono completamente sviluppati e, mentre i piccoli ma già efficienti polmoni continuano a maturare, il suo cervello cresce ancora, sviluppando la corteccia in strati distinti. I suoi organi sensoriali si stanno definendo, tanto che le narici, sino a questi giorni tappate, ora si sono aperte, in uno dei cambiamenti più significativi di questo periodo.
Riesce ad avvertire il sapore del liquido amniotico che ingoia per nutrimento, oltre che riconoscere suoni e rumori che gli stanno diventando familiari, comprese, ovviamente, le voci dei due genitori. Anche i nervi ottici si stanno completando nel loro sviluppo, e questo comporta reazioni improvvise ai cambi di luce, che il bebè attua ruotando la testa da un lato o dall’altro. Il piccolo, durante la fine di questo semestre, ha quasi terminato di produrre globuli bianchi e rossi e le piastrine tramite il midollo osseo: in particolare, saranno proprio i globuli bianchi a costruirgli le difese immunitarie, per proteggerlo da eventuali infezioni, difese che, dopo la nascita, saranno ulteriormente rinforzate dagli anticorpi presenti prima nel colostro e successivamente nel latte materno.
Nella gravidanza gemellare
La maggior parte delle donne incinte di due gemelli riferisce di sentire maggiormente e in maniera netta i movimenti dei bambini proprio a partire dalle settimane fra la venticinquesima e la successiva e, dunque, in questi giorni, è molto probabile avvertire qualche pugnetto o calcio, pur nello spazio limitato che accoglie entrambi i feti. Alle mamme più attente non sfuggiranno addirittura nemmeno i singhiozzi dei piccoli, possibili movimenti ritmici che durano qualche minuto.
I battiti cardiaci dei feti gemellari, che il medico è i grado di auscultare con l’apposito stroboscopio, vanno dai 120 ai 160 al minuto. La gestazione gemellare, inevitabilmente, affatica maggiormente la donna, che può accusarne gli effetti su schiena e gambe, dovuti alla pressione dell’utero e al volume maggiore che porta in grembo. Quando poi i piccoli si spostano, cambiando posizione, verso il basso, è possibile sentire una pressione intensa sulla zona pelvica, che provoca anche il bisogno di urinare molto frequentemente.
Infine, in questo caso, aumentano anche le contrazioni di Braxton Hicks, di cui abbiamo già parlato nelle settimane precedenti, spasmi simili ai dolori del ciclo, non dolorosissimi, ma, specie nei movimenti dei fratellini, fastidiose, anche perché induriscono i muscoli della pancia in modo molto intenso.
I compiti del papà
Giunta alla 25esima settimana di gravidanza, la donna avrà forse già pensato all’eventualità dell’epidurale, una forma di anestesia che può alleviare i dolori del parto, senza far perdere comunque la coscienza necessaria per vivere da protagonista il miracolo della nascita. Il futuro papà, in questo caso, può cercare di comprendere quale migliore soluzione può essere scelta per la sua compagna, considerando tale modalità fra le ipotesi per il parto, parlandone insieme per confrontarsi a vicenda e consigliando la futura mamma, non facendole mai mancare il suo prezioso supporto, sia fisico che psicologico. Sarà anche l’occasione per cominciare a decidere, sempre insieme, se la sua presenza in sala parto possa, o debba, ritenersi indispensabile dal punto di vista dello spirito della mamma o, piuttosto, rappresenti un ulteriore motivo di ansia, in caso di una sensibilità maschile troppo accentuata. Non sarebbe di grande aiuto, infatti, assistere ad un malore o, peggio ancora, uno svenimento del compagno, pur se “soltanto” per l’emozione!
Per rilassarsi in coppia prima che sia troppo tardi, un buon metodo potrebbe essere un week end in un centro benessere, magari alle terme, dove entrambi i futuri genitori possano approfittare di coccole e relax per almeno un paio di giorni, anche con qualche esercizio insieme, concedendosi un’atmosfera rilassante tra luci soffuse, profumi e musiche suggestive, oltre a un efficace massaggio di coppia, dolce per lei e un po’ più sferzante per lui, che, forse, fra 3 mesi, sarà quello che ne avrà più bisogno…