Diciassettesima settimana, quarto mese di gravidanza: generalmente, infatti, si dà la preferenza al conteggio in settimane (e giorni), piuttosto che in mesi, cioè come i ginecologi calcolano l’età gestazionale. Il motivo è “matematico”, in quanto le settimane sono composte, sempre, di 7 giorni, mentre i mesi variano il loro totale, rendendo il calcolo impreciso. In questo caso, diciamo che, statisticamente, il quarto mese termina alla diciassettesima settimana + 4 giorni.
Cosa cambia nella mamma?
Tra i nuovi sintomi del periodo, spariti i precedenti, come vomito, nausee e cefalee, nella mamma si rileva un’aumentata sudorazione. Ciò è dovuto ad una maggiore temperatura corporea, che cresce ancora di più per effetto dell’aumento del volume sanguigno. Oltre a ciò, in questa settimana possono aumentare alcuni dolori al basso ventre e articolari, specie ai fianchi, così come possono risultare più frequenti mal di schiena, sciatalgia e, spesso, dei crampi alle gambe che, se pure di breve durata, soprattutto se si verificano di giorno, devono comunque destare una certa attenzione, in quanto, essendo inaspettati, bisogna evitare di perdere l’equilibrio.
Oltre ai crampi, nelle gambe della gestante potrebbero verificarsi delle vene varicose, dovute all’aumento dell’utero che influisce sulla circolazione. Un buon rimedio, per entrambi i disturbi agli arti inferiori, consiste nel tenere sollevate le gambe il più possibile, bagnarle con docce fredde e applicare creme che favoriscano il ritorno venoso, oltre all’assunzione di integratori con vitamina B, e una condizione di riposo con le gambe sollevate.
La pancia, che sta crescendo in modo graduale ma costante, si arrotonda sempre più, ed ormai è impossibile nasconderla (finalmente!). Dall’inizio della gestazione, il peso della mamma, alla diciassettesima settimana, può essere aumentato dai 2 ai 5 kg.
Come cresce il bambino?
Nella 17ma settimana, lo sviluppo facciale del feto, (che nel frattempo sta completando il processo di ossificazione, che comprende anche la creazione della mielina, uno strato protettivo a copertura del midollo spinale), tende a definirsi nella sua interezza. Risultano evidenti i piccoli occhi, ed anche le orecchie sono quasi del tutto formate e posizionate, a completamento dell’aspetto esteriore visivo. I dentini da latte sono già nelle gengive, pronti per svilupparsi e crescere.
La placenta continua a crescere, e ha ormai raggiunto la grandezza dello stesso feto, filtrando l’anidride carbonica e rimuovendo dal corpicino tutti gli scarti. Al tempo stesso, lo rifornisce di ossigeno e di tutte le sostanze che gli sono necessarie, come le proteine e le vitamine, i grassi e i sali minerali. Anche il suo cordone ombelicale diventa più sostenuto, tanto che con le sue piccole mani il feto è spesso in grado di afferrarlo. In questa settimana, il futuro nascituro misura intorno agli 11/12 cm, e il suo peso è di circa 1 ettogrammo, o poco più.
Movimenti del feto
I movimenti del piccolo, in questo periodo, cominciano davvero a farsi sentire, decisi e frequenti, ed è il primo, vero segnale che la mamma aspettava da quando si è accorta di essere rimasta incinta. Inizia a scalciare nel pancione, ma non si dedica solo ai calci: nuotando e galleggiando nel liquido amniotico, e tenendo quasi sempre la mani chiuse a pugnetto, sembra quasi un piccolo pugile, e la mamma lo sa bene, avvertendo ogni suo spostamento, piccolo o grande che sia.
Tutti questi movimenti, nel gergo medico, si chiamano MAF, cioè Movimenti Attivi Fetali, e vengono registrati sui referti ecografici, ovviamente se, in sede di esame e visita, se ne registri qualcuno “in diretta”. E’ comunque fondamentale non allarmarsi se, intorno a questa settimana, ancora non si sente nulla all’interno della pancia: le mamme, così come i piccoli, non sono tutte uguali, e i tempi possono variare da gravidanza a gravidanza, anche in merito allo stile di vita condotto dalla donna. Infatti, più la gestante è tranquilla, maggiore sarà la sensibilità nel sentire i movimenti del proprio bambino, rifuggendo ansie, stress e preoccupazioni, tutte cause di contrazioni del muscolo uterino, che possono portare a non avvertire i movimenti del piccolo.
In caso di perdite
In gravidanza, spaventa sempre un po’ il timore delle perdite vaginali, ma è bene sapere che l’aumento della secrezione è abbastanza normale con il progredire delle settimane. In realtà si tratta di un disturbo chiamato Leucorrea: le perdite si presentano di colore biancastro, e sono causate dall’incremento della circolazione sanguigna nell’area vaginale. In linea di massima, non è il caso di preoccuparsi perché, di regola, si tratta di un fastidio passeggero, che comunque non è mai da sottovalutare perché potrebbe essere la spia di problemi più seri. E’ dunque sempre consigliabile parlarne con il ginecologo, che saprà valutarne motivi e rimedi.
Se si tratta di perdite bianche e inodori, un consiglio potrebbe essere quello di curare la propria igiene intima con detergenti al pH leggermente acido, da 3,5 a 5,5, per rispettare quello naturale dell’ambiente vaginale. Se invece hanno un colore più scuro, e risultano dense e maleodoranti, potrebbero essere l’evidenza di un’infezione batterica, da curare con antibiotici.
Ovviamente, in caso di perdite di sangue, invece, dovrà subito ed immediatamente essere contattato il medico curante.
Esami e visite da fare
Può sembrare strano ma, a meno che la gravidanza non si presenti a rischio, in questa settimana non ci sono particolari esami da fare. Ciò nonostante, se non si fosse ancora eseguita una seconda ecografia dall’inizio della gestazione, sarebbe un buon momento per farla e, in caso di risultati sospetti, sarebbe preferibile eseguire in seguito anche l’amniocentesi, oltre ad un nuovo prelievo di sangue e urine.
I compiti del papà
Se il futuro neo papà avesse già provveduto ad organizzare, per sé e la propria compagna, un ultimo viaggetto “a due”, per un piacevole relax di coppia in vista dell’imminente aumento della famiglia, in questa settimana sarebbe allora opportuno iniziare a fare acquisti per il prossimo arrivo del bebè. Ormai se ne dovrebbe conoscere il sesso e, dunque, sarà emozionante cominciare a comprare insieme il corredino o i mobili per la sua cameretta, coinvolgendo anche il papà nella responsabilità degli acquisti, specie quelli più importanti.
Un papà consapevole dell’aiuto da dare alla propria compagna senza dubbio può aiutarla a farla stare più tranquilla anche per quanto riguarda la nuova organizzazione della casa, sicuramente non da sottovalutare. Insomma, in due è meglio. E in tre, anche di più!