Si è dunque concluso il primo trimestre e, con la tredicesima settimana, è ufficialmente iniziato il quarto mese, che ha dato il “via libera” alla rivelazione della gravidanza: la futura mamma può abbandonare ogni ansia e condividere, finalmente, la grande notizia della dolce attesa con tutte le persone che ama, e anche con quelle a cui vuole comunque rivelarlo, come i colleghi o il datore di lavoro. Sarà maschio o femmina? E…se fosse un parto gemellare?
Cosa cambia nella mamma?
Siamo alle soglie del secondo trimestre, uno dei periodi più dolci e gradevoli della gestazione. Non a caso, spossatezza, acidità, nausee e dolori al basso ventre sono meno frequenti e, forse anche per questo, il viso della futura mamma assume un’espressione particolarmente serena, al punto che sembra avere una luce diversa, notata da molte delle persone più sensibili. La pancia è ora più evidente, in quanto tutto il corpo si modifica anche strutturalmente.
L’utero ha le dimensioni di un’arancia, aumentando oltre i confini del bacino. Questa dimensione porta a qualche leggero fastidio addominale, in considerazione dei legamenti che si stanno, in un certo senso, “allungando” per adattarsi alla crescita naturale. Un ottimo rimedio per alleviare i doloretti, ma anche per stimolare qualche piccolo problema intestinale, come la stitichezza che potrebbe insorgere, oltre ad una dieta sana e ad una buona attività fisica, è un bagno tiepido (non caldo, mi raccomando), in grado di rilassare e calmare muscoli e, in un certo senso, anche umore, al termine del quale un ulteriore sollievo può essere un massaggio, meglio se con dell’olio di mandorla.
In questa settimana, poi, si stabilizza anche l’aumento del seno e, in molti casi, è già possibile ravvisare una sorta di “prova” di allattamento, poiché spesso il capezzolo secerne il cosiddetto colostro, vale a dire il “latte d’avviamento”, per preparare le mammelle a ciò che succederà fra 6 mesi, quando il nuovo arrivato si nutrirà, principalmente, proprio del prezioso latte materno.
Come cresce il bimbo?
Il feto, naturalmente, segue l’evoluzione naturale della sua crescita: le dimensioni sono simili a quelle di una pesca, e la lunghezza è di circa 5,5 cm. La formazione dei suoi organi interni è completata, tanto che le cellule sanguigne, prima prodotte dal sacco vitellino, ora lo sono dal fegato. L’apparato intestinale è del tutto formato e il pancreas è già in grado di produrre l’insulina.
Il piccolo beve il liquido amniotico, il cui gusto dipende totalmente da ciò che mangia la mamma: un motivo in più per scegliere alimenti sani, non artefatti, leggeri e non troppo saporiti, per non esagerare con le prime sensazioni legate ai sensi.
Ricordiamo che in questo periodo il feto comincia a produrre urina, o meglio, un liquido di scarto molto simile, in quanto i suoi reni hanno iniziato la loro regolare attività. Inoltre, si stanno completando anche le corde vocali, così come pure le piccole gengive, riesce ad aprire le dita delle mani e la sua bocca è quasi pronta per nutrirsi.
Esami e visite da fare
Senza dubbio la prima ecografia è già stata fatta e, forse, anche la translucenza nucale. Nella tredicesima settimana, dunque, abbiamo già controllato il battito cardiaco fetale, misurato le dimensioni del corpicino, e appurato se la gestazione risulta singola o gemellare. In casi particolari, per sospette problematiche, si può eseguire anche, tra i test di screening prenatale, il bitest (o test combinato), un prelievo di sangue da abbinare alla translucenza nucale, al fine di individuare anomalie cromosomiche che possano sfociare nella sindrome di Down.
In questi giorni, poi, è possibile misurare la glicemia, per rivelare la concentrazione di zucchero nel sangue e per una diagnosi precoce di un’eventuale diabete gestazionale. Inoltre, è possibile, dietro prescrizione medica consigliata, effettuare indagini biochimiche per l’accertamento di eventuali malattie metaboliche.
Dolori al basso ventre
La tensione al basso ventre è generata dalla crescita dell’utero che, come abbiamo visto, segue un’intensa evoluzione proprio nei primi 3,4 mesi, e i muscoli devono agevolare i nuovi spazi necessari. Aumenta anche l’irrorazione del sangue, dilatando i vasi sanguigni, causa di crampi addominali più o meno intensi, ma che non devono spaventare.
Sappiamo che durante la gravidanza molti organi subiscono importanti alterazioni come, per esempio, l’apparato gastro-intestinale: l’aumento del fabbisogno idrico e degli ormoni possono causare stitichezza la quale, a sua volta, procura dolori al basso ventre. Un’altra motivazione può essere la stessa dilatazione dell’utero, provocata da progesterone e dall’alto livello di estrogeni, che causano un senso di gonfiore all’addome. Infine, da non sottovalutare, può contribuire anche un’alimentazione poco corretta, così come uno stato d’ansia elevato.
La cura è una sola: relax, armonia, massaggi dolci, un bagno tiepido. E soprattutto, serenità.
Gravidanza gemellare
In questa tredicesima settimana può essere evidente l’attesa di un parto gemellare, legato ad alcuni fattori rilevabili da misurazioni, sintomi ed esami. Fra questi, il medico può effettuare il rilievo dell’altezza del fondo uterino e, in base al risultato, potrebbe iniziare a farsi luce una gravidanza multipla, che può causare un’espansione maggiore dell’utero.
Inoltre, un’attesa gemellare può giustificare un aumento di peso maggiore, in media 5 kg in più rispetto alla gestazione singola. Molte future mamme si chiedono se è importante anche la componente ereditaria per questa probabilità: la risposta è parzialmente affermativa, nel senso che il concepimento gemellare può essere ereditario se si tratta di eterozigoti, e soltanto per via materna. Il metodo più sicuro per la certezza di una singola culla o di una cameretta a due lettini resta comunque l’ecografia che, nella tredicesima settimana, è senza dubbio in grado di evidenziare se il parto sarà singolo o doppio, prima ancora che sapere se sarà maschio o femmina.
I compiti del papà
Una delle domande più frequenti che rivolgono i futuri papà è “cosa posso fare?” Durante la gravidanza della compagna, anche per l’uomo l’attesa comporta ansie e qualche difficoltà, ed è importante coinvolgerlo sempre, sia nelle piccole cose pratiche che in quelle più sentimentali, ma non per questo certo meno fondamentali.
Lasciamo che appoggi l’orecchio sulla pancia della gestante, che aiuti la compagna a scegliere gli alimenti più sani e nutrienti, che legga libri sulla gravidanza, per informarsi ed imparare e, soprattutto, che stia vicino alla donna senza farle mai mancare appoggio ed affetto, parlando, confrontandosi, facendo progetti insieme, pianificando il futuro di quella che, di lì a breve, ormai, sarà la vita della nuova famiglia.