Con la decima settimana di gravidanza, la futura mamma è ormai nel terzo mese di gestazione, che si può riassumere, indicativamente, dalle 8 (+ o – 6 giorni) alle 13 settimane. Siamo dunque al termine del primo periodo, quello forse più entusiasmante, poiché ci ha fornito la bella notizia del futuro evento, ma, in un certo senso, anche quello che maggiormente disturba il fisico, con i classici problemi dell’attesa: nausee, stanchezza eccessiva, capogiri, inappetenza (o, al contrario, fame spasmodica) e, soprattutto, vomito.
Intorno alla decima settimana, buona parte di questi disturbi tendono, per fortuna, a scomparire, con buona gioia della futura mamma che, finalmente, può dedicarsi con maggiore serenità a vivere i restanti 6 mesi con pensieri più rilassanti, seguendo l’evoluzione del suo corpo, e cominciando con maggiore convinzione a pensare al prossimo nascituro, e alla futura vita con il piccolo.
Cosa cambia nella mamma?
In questo periodo, i sintomi più fastidiosi della gravidanza, come abbiamo detto, da intensi che erano, iniziano ad affievolirsi, o quanto meno, a ripresentarsi con meno frequenza, finché (finalmente), intorno alla dodicesima, tenderanno a scomparire del tutto. Questa ripresa fisica è dovuta all’abbassamento della produzione dell’ormone Beta HCG, che, sino alla decima settimana, è ancora a livelli piuttosto elevati, teso però ad affievolirsi. A tal proposito, è bene sapere (soprattutto per non preoccuparsi!) che potrebbero apparire, sul viso, alcune macchie scure, proprio dovute agli effetti del movimento ormonale.
La pancia a 10 settimane di gravidanza comincia ad essere più evidente, scompare il punto vita, ed il peso della futura mamma inizia ad aumentare, fino a raggiungere, alla fine del primo trimestre, all’incirca 1-2 kg in più. Da questa settimana, l’utero raggiunge, più o meno, le dimensioni di un pompelmo. Potrebbero anche presentarsi dei fastidi simili ad un raffreddore: si tratterebbe di rinite gravidica, che provoca naso chiuso e difficoltà respiratorie, scarsa capacità di percepire gli odori e starnuti molto frequenti. Utilissimi, in questo caso, i lavaggi con soluzione fisiologica.
Su mammelle, gambe e pancia, diventano più visibili le vene, perché il volume del sangue aumenta quasi del doppio: dopo il parto, questa particolarità scomparirà, restituendo maggiore corposità alla pelle, ora più fragile e trasparente. Mani e piedi, sempre in virtù di una circolazione sanguigna più attiva, possono risultare più caldi, mentre il senso di sete si fa sentire più frequentemente, per la maggiore richiesta di liquidi da parte dell’organismo.
Come cresce il bimbo?
Nella decima settimana di gravidanza, il percorso per la futura nascita è decisamente confermato, e anche il feto cresce sempre di più. Di regola, dovrebbe aver raggiunto i 2 cm, e pesare circa 2 gr. Il piccolo viso comincia a prendere una regolare sembianza umana, con l’accenno anche della parte esterna delle orecchie, e persino i bulbi dei capelli iniziano a crescere.
Il fegato è l’organo che si è ingrandito di più, mentre braccia e gambine aumentano nella loro crescita, tanto che le dita e i piccoli piedi cominciano a distinguersi. Anche il cervello è cresciuto, e la testa è ancora più grande del corpo. A questa età gestazionale, il feto (ancora non possiamo in realtà parlare di “bambino”, anche se ci viene molto spontaneo!) sarebbe persino in grado di afferrare un oggetto, ed è già abbastanza sensibile al tatto. Il piccolo cuore pulsa a circa 180 battiti al minuto che è, incredibilmente, la velocità doppia rispetto ad un adulto. Se il piccolo fosse un maschietto, i suoi testicoli sarebbero anche già in grado di produrre testosterone.
Esami e visite da fare
La prima ecografia viene eseguita proprio intorno alla decima settimana, per controllare il battito cardiaco fetale, verificare se la gravidanza è singola o gemellare, e misurare le dimensioni del feto. Per controlli più approfonditi, è anche possibile effettuare alcuni screening, per ulteriori verifiche sullo stato di salute del piccolo e per rilevare eventuali anomalie.
Si tratta di esami che possono essere più o meno invasivi: fra i più semplici, vi sono il bi-test, il tritest e il test della translucenza nucale. In particolari situazioni di gravidanze a rischio, magari per un approfondimento per quest’ultimo test, il medico potrebbe prescrivere anche il prelievo dei villi coriali, o l’amniocentesi, nel caso, però, a partire dalla quindicesima settimana.
Un consiglio in più: può essere utile, a partire da questo periodo, contattare l’ostetrica che potrà seguire la futura mamma nel parto, facendo delle visite regolari, anche solo con semplici chiacchierate, in modo da rasserenare e chiarire ogni dubbio sulla gravidanza.
Informazioni utili
Può essere interessante iscriversi ad un corso sulla riabilitazione del perineo, quel muscolo, cioè, che contiene l’utero: verranno approfondite informazioni utili, semplici esercizi e la futura mamma imparerà a riconoscere i movimenti e i cambiamenti del proprio corpo, prendendone consapevolezza. Ciò l’aiuterà al momento del parto, anche per facilitare la dilatazione ed evitare lacerazione e dolori intensi.
E’ consigliabile l’assunzione di buone dosi di vitamina C, utile anche, per esempio, al fine di alleviare i fastidi dovuti alla rinite gravidica, così come tisane a base di karkadè e rosa canina. Si raccomanda, in caso di perdite anche non particolarmente intense, persino di colore biancastro o rosa, di avvisare comunque subito il proprio medico curante, per accertarne l’origine.
I compiti del papà
Attese e speranze sono comunque condivise anche con il futuro papà che, senza dubbio, viene coinvolto quasi allo stesso modo dal punto di vista emotivo e, crediamo, anche piuttosto stressato, a causa delle preoccupazioni e dei timori, sicuramente superati, comunque, dall’importanza dell’avvenimento gioioso.
Inutile dire che, in questo periodo, ma sostanzialmente in tutti e 9 i mesi di gestazione, il compagno dovrà stare ancor più vicino alle esigenze e agli umori della futura mamma, che ora ha ancora più bisogno di sentirsi protetta ed amata.
Infine, per quanto riguarda i rapporti sessuali, superata la decima, undicesima settimana, e, dunque, lo scoglio del primo trimestre, la coppia potrà, con maggiore rilassatezza, dedicarsi nuovamente a momenti di intimità, anche in virtù di un imminente “seguito” in cui, senza dubbio, sarà più difficile, vuoi per il pancione che andrà ad aumentare, vuoi per il poco tempo che, dopo, resterà a disposizione…
L’importante è che il futuro papà non smetta mai di far sentire la sua presenza sincera ed affettuosa, pur se si consiglia, ogni tanto, una serata tutta per lui, magari in compagnia di buoni amici, per staccare qualche ora dalle domande, dai dubbi e preoccupazioni, e per prendersi cura di sé. Perché anche ai papà servono momenti per loro…