Il parto è sempre l’evento più emozionante della vita, questo, anche se è il tuo cane che è in attesa di una bellissima cucciolata. Cerchiamo di conoscere insieme come arrivare al parto della nostra cagnetta, con un minimo di conoscenze che ci permetterà di sostenere nel modo giusto la nostra amica a quattro zampe.
La gravidanza nella cagnatta dura circa 58-63 giorni, ma, a secondo la razza, è possibile un suo prolungamento fino al 68-70° giorno. La prognosi di gestazione può essere compiuta ecograficamente dopo 40-42 giorni e radiograficamente dopo 45 giorni. La garanzia può mostrarsi con una palpazione dell’addome al 25°-35° giorno effettuata dal veterinario.
La cagnetta in gravidanza non mostra specifici “sintomi” durante i primi 30 giorni di “maternità”. Dei mutamenti si riscontrano verso l’ultima fase della gestazione e dopo la creazione. Gli ultimi giorni di gravidanza, la bestiolina cercherà nel diminuire in generale le sue attività motorie, sarà più mansueta, riposerà di più, poiché il suo pancione incomincerà nel pesare di più, ricercherà costantemente la tua presenza e, naturalmente, manifesterà un notevole aumento di appetito.
Rimarrà “impedita” nei movimenti solo nelle ultime due settimane di maternità, quindi vi suggerisco di portarla fuori più spesso, in questo periodo per evitare urine o defecazioni in casa. Durante la gravidanza e in particolare con l’avvicinarsi del parto, è importante non far compiere alla “mammina” sforzi fisici, prolungati o violenti (salti, corse ecc.) E dal punto di vista della nutrizione dovrà integrare l’apporto di proteine.
Importantissima è l’allestimento del suo nido. Puoi dare alla cagnetta strisce di carta o di stoffa che adopererà, lei stessa per creare la tana, altrimenti potresti provvedere ad una cassetta di legno o una contenitore di cartone, di grandezza tali da consentire alla gestante di muoversi in modo confortevolmente. L’importante è scegliere un luogo separato dalla confusione famigliare, al riparo da freddo, e da correnti d’aria.
La prossimità del parto è segnata da: inappetenza, inquietudine, tachipnea e aumento della frequenza dell’espulsione di urina. Tante volte è anche probabile che la cagnetta vomiti a causa dell’ansia e della pressione esercitata dall’utero sullo stomaco. All’istante del parto, subentra quindi una situazione di assoluta calma. La partoriente da sola si sdraia sul fianco, si lecca ininterrottamente, gli arti posteriori traballano e sono visibili delle contrazioni addominali.
Le espulsioni dei feti avvengono ad intervalli variabili: in una media di 30 minuti e in ogni modo non superiori ad un ora. Vi possono essere dei rallentamenti particolarmente nel primo parto e nelle cagnette di piccola taglia, che hanno bisogno di un momento di pausa per riacquistare le forze tra un cucciolo e l’altro. Ma tante volte può essere la cagna stessa ad sospendere momentaneamente, e per tempi variabili il parto, nel caso questo succedesse, evitate che la partoriente venga disturbata da altri cani o dall’entrata di osservatori. In genere un parto non dovrebbe comunque durare più di 24 ore.
Una volta espulso il feto, la cagna penserà lei stessa a rompere la placenta e, dopo, poi provvederà ad spezzare il cordone ombelicale con i molari. In questa momento molto delicato, eventualmente si può aiutare l’animale ad strappare delicatamente l’involucro fetale di un cucciolo “trascurato”. La mamma leccherà i cuccioli, per pulirli da eventuali rimanenze del parto.
Dopo la creazione, la cagnetta potrebbe rivelarsi un po’ aggressiva nei confronti di estranei che provino ad avvicinarsi ai cuccioli. Quest’atteggiamento lo può avere anche nei confronti dei proprietari, per cui è preferibile desistere dal toccare la prole, almeno nei primi giorni. Fondamentale è fornire all’animale cibo e acqua in abbondanza.
A parto ultimato, la madre inizia ad accudire i cuccioli, leccandoli. Il leccamento è molto importante e ha differenti funzioni: aiuta ad asciugare i cuccioli, a stimolarne il movimento, a pulirli da sangue e liquidi, ma soprattutto, a stabilire quel rapporto esclusivo d’amore con la madre, in questo caso, basato sugli odori.
I cuccioli si spostano trascinandosi e girando la testa. Non cammineranno, e non vedranno per diversi giorni, per cui giungeranno al capezzolo guidati dal calore della mammella e dall’odore. È importantissimo che tutti i cuccioli hanno il colostro. Se il numero di cuccioli è maggiore a quello delle mammelle, sarai tu a dover guidare, che tutti prendano il latte quotidianamente e in quantità equilibrate, e che i cuccioli più “gracili” lo prendono anche dalle mammelle addominali e inguinali, che sono quelle più “nutrienti”.