Finalmente il nostro piccolo bimbo, anche lui seduto a tavola con la famiglia, per mangiare tutti insieme: mamma, papà e fratellino. Non sarà un’impresa facile, ma non scoraggiatevi. E’ capitato a tutti di avere un bebè, un fratellino, che fa i capricci a tavola.
Per gli studiosi inglesi, questi comportamenti dei bambini, non tranquilli a tavola nell’ora del pranzo o della cena fanno parte dell’eredità genetica.
Infatti, uno studio inglese chiarisce, che quest’atteggiamento da parte dei bambini, non è dovuto ad una mamma poco esperta in cucina che prepara pietanze poco saporite, e non è dovuto neanche al fatto che un bambino possa essere stato troppo viziato. I capricci di ogni figlio sono già scritti nel DNA, e di conseguenza l’eredità genetica si nota anche al momento del pranzo o della cena. Strano ma vero.
I ricercatori londinesi hanno studiato le consuetudini alimentari di un campione di coppie di gemelli di cui 1.913 monozigoti e 3.477 dizigoti. E’ stato esibito un modulo da riempire ai genitori di queste coppie di gemelli: ciascuno doveva raccontare le abitudini alimentari dei propri figli. I risultati sono stati sbalordenti. I gemelli monozigoti possedevano sempre risultati somiglianti mentre tra i dizigoti, nella maggior parte dei casi, un fratello era molto più schizzinoso dell’altro. Ciò vuol dire che è un segno chiaro che i gusti alimentari sono influenzati dai geni e che il rigetto per i cibi nuovi è altamente ereditabile.
La spiegazione e che sella lingua vi sono le papille gustative che racchiudono i recettori del gusto. Per i ricercatori inglesi sono due i geni che sovrintendono alla creazione delle papille gustative nei bambini. Se un gene è più attivo dell’altro, ogni creatura è più sensibile al dolce, all’amaro o al salato. Per i bambini, le papille sono in progresso fino ai 3-4 anni: questa è il chiarimento del perché a questa età i gusti si modificano e incominciano gli ostacoli alimentari. Quando s’individuata la vera causa di tanti capricci, c’è da dare moltissima ai bambini, e non farli sempre vincere. Potrebbe essere necessario educare i nostri figli a esercitarli nel far assaporare il maggior numero di gusti, possibile cercando di non scoraggiarsi al primo rifiuto sfruttando, il fatto che le papille gustative si stanno ancora formando.
Dei piccoli consigli sono sempre utili, quindi incominciami che quando stiamo a tavola cerchiamo noi mamme di assumere un comportamento un poco autoritario, ma non troppo, l’importante che non ci lasciamo ingannare o prender in giro dai nostri piccoli diavoletti
Se tuo figlio, o tua figlia, gioca con il piatto con le posate o con il cibo: che gli metti davanti all’ora di pranzo, non rimproverarlo, appena inizia a farlo, ma con aria severa devi cercare di distrarlo, caso mai parlando dei nonni, o di quello che farete il pomeriggio.
Quando il piccolo ti chiede sempre la stessa pietanza: dire di “no” è controindicato, cerca di cucinarla con altri ingredienti in questo modo piano, piano avvertirà sapori nuovi.
Non dovrà assolutamente avere l’abitudine, di mangiare e guardare la tv. Primo perché non assapora i cibi, poiché è distratto dai cartoni animati, secondo per una norma di buona educazione. Il bambino deve comprendere che il momento in cui la famiglia si siede a tavola per mangiare, non serve solo per nutrire il nostro corpo, ma è anche un momento per dialogare con la famiglia, raccontare com’è andato il lavoro del papà, o cosa è accaduto alla mamma durante la giornata.