La placenta inoltre provvede ad eliminare le sostanze di scarto del feto e protegge quest’ultimo dalle infezioni (se hai il raffreddore, non potrai attaccarlo al tuo bimbo).
La placenta svolge inoltre una funzione essenziale per il tuo corpo. Aiuta la gravidanza, producendo tutti gli ormoni necessari che, quando sarà il momento, daranno inizio al travaglio e favoriranno la produzione del latte materno.
COME FUNZIONA?
La placenta è composta da due lati: quello materno, attaccato alle pareti uterine e quello fetale, al quale il piccolo è attaccato, tramite il cordone ombelicale.
Il lato materno ha un colorito rosso scuro, è spugnoso e irregolare. E’ qui che tutto il cibo, l’ossigeno e gli anticorpi vengono elaborati, per poter giungere fino al bambino. E’ sempre qui che le sostanze di scarto vengono filtrate verso la circolazione sanguigna, per essere poi secreta dal tuo corpo.
Sorprendentemente, tutto questo avviene senza che il tuo sangue si mescoli a quello del tuo bimbo.
CHE PROBLEMI POSSONO SOPRAGGIUNGERE?
La placenta è un organo piuttosto solido ed è raro che possano sorgere dei problemi, tuttavia a volte può capitare che non funzioni bene come dovrebbe. Ecco cosa potrebbe accadere.
*Insufficienza placentaria
Perfino quando la gravidanza giuge al termine, la placenta dovrebbe essere in grado di sostenere il bimbo. Occasionalmente, però, la placenta può invecchiare precocemente, non alimentando più il tuo bambino in maniera adeguata.
Attraverso il monitoraggio fetale, è possibile controllare se la placenta continua a funzionare bene. L’ostetrica potrebbe chiederti se senti il bimbo scalciare regolarmente, specialmente verso la fine della gravidanza.
L’insufficienza placentare può essere inoltre individuata grazie all’ecografia. In caso di problemi, dovrai essere attentamente monitorata e se necessario, la data del parto potrebbe essere anticipata.
*Placenta Plevia
Di norma, la placenta è collocata nella parte alta dell’utero, lontano dal collo dello stesso, il punto da cui nasce il bimbo. La placenta è detta plevia quando è posizionata più in basso, vicino al collo dell’utero, bloccando quindi l’uscita del feto.
Su 200 gravidanze, 1 può presentare questo problema, che viene in genere evidenziato fin dalla prima ecografia. La placenta spesso si solleva, man mano che l’utero cresce, ma se rimane bassa, dovrai sottoporti a diverse ecografie e potrebbe essere necessario il parto cesareo.
*Distacco della placenta
Occasionalmente, la placenta inizia a distaccarsi dalle pareti uterine, provocando emorragia e dolore addominale. Spesso la causa di ciò non viene individuata, anche se si ritiene possa essere ricondotta a una mancanza di proteine e di acido folico nell’alimentazione, unitamente alla pressione alta.
E’ una condizione piuttosto rara, ma riguarda soprattutto le donne che hanno partorito parecchie volte. Se ciò dovesse accadere, sarebbe necessario un cesareo d’urgenza.
Se dovessi avere delle perdite di sangue in qualunque momento della gravidanza, devi parlare con il tuo ginecologo.
L’ESPULSIONE DELLA PLACENTA
Quando il tuo bimbo sarà nato, il compito della placenta potrà dirsi concluso e il tuo corpo provvederà ad espellerla naturalmente; questa fase è detta “secondamento”.
La placenta si stacca generalmente in modo spontaneo, l’utero inizierà a contrarsi da sé ed espellerà la placenta dopo circa 20 o 30 minuti, a volte anche di più. L’ostetrica tirerà dolcemente il cordone ombelicale, per favorire l’uscita della placenta, comprimendo contemporanea la pancia della neomamma, per favorire la contrazione dell’utero.
Una volta espulsa la placenta, l’ostetrica controllerà che sia integra. Seppur raramente, potrebbe capitare che le membrane non siano complete e restino all’interno, provocando una maggiore perdita di sangue.
In questo caso sarà necessario ricorrere ad uno scovolo, cioè dei tamponi montati su una pinza, per pulire a fondo l’utero.
CONSIGLI PER RESTARE IN SALUTE
Sebbene la placenta sia un organo sorprendentemente forte, in grado di proteggere il bimbo dalle infezioni, non può proteggerlo dalle tossine pericolose presenti nelle droghe, nell’alcol o nelle sigarette.
Gli agenti chimici possono attraversare la placenta e nuocere al bambino, ecco perché devi aver cura della tua salute, evitando di prendere farmaci che non siano stati prescritti dal medico.
Smetti di fumare, perchè la nicotina comprime i vasi sanguigni, impedendo che il sangue defluisca appieno attraverso la placenta e pregiudicano il corretto sviluppo del bambino.
Mangia cibi ricchi di proteine, come la carne rossa e il formaggio a pasta dura, soprattutto verso la fine della gravidanza, può essere d’aiuto per mantenere la placenta in buona salute. Anche i cibi ricchi di ferro possono giovare, riducendo il rischio di emorragia placentare, perché contengono molta vitamina K, che favorisce la coagulazione del sangue.
Mangia anche tanta verdura, pane integrale, fagioli, piselli ed estratto di lievito.
Sapevi che…
La placenta produce ormoni che donano un senso di benessere. Dopo il parto, quando il corpo espelle la placenta, I livelli dei cosiddetti ormoni “felici” calano sensibilmente e si ritiene che questa possa essere una delle cause che determinano la depressione post partum.