La paura del buio nei bambini è molto frequente e spesso, non solo genera ansia nei piccoli al momento di andare a dormire, ma crea squilibri anche nella famiglia costringendo i genitori ad accompagnarli, durante la fase di addormentamento, con la loro presenza.
Un bimbo che è molto spaventato all’idea di restare da solo in una stanza buia per accogliere il sonno, può essere molto preoccupato, agitato e ansioso e, sebbene sia una situazione emotiva che si presenta con una certa frequenza e che spesso è legata a una fase o un periodo di passaggio, in alcuni casi più estremi, può sfociare in un vero e proprio disturbo psicologico, come il pavor notturno per esempio.
Quando sussistono situazioni particolari, convinzioni radicate generate da eventi che stanno accadendo intorno a lui e dei quali non ha possibilità di controllo, possiamo assistere a manifestazioni emotive esagerate dovute alla paura del piccolo di non riuscire ad affrontare tali eventi.
Cosa fare se la paura del buio si trasforma in ansia
Prima che la paura si trasformi in un sentimento molto più profondo e incontrollabile come l’ansia, si possono mettere in atto terapie temporanee come la REBT (terapia razionale comportamentale emotiva) che ha come obiettivo l’individuazione di pensieri e comportamenti disfunzionali che si verificano nei bambini con un disagio emotivo.
Spesso la paura del buio o altre paure più generiche, possono essere il frutto di schemi concettuali o fasi cognitive che sono state loro trasferite, involontariamente, dagli adulti. Qualche esempio che non consente al bambino di rilassarsi per accogliere il sonno e che genera in lui paura soprattutto quando si vede solo e senza appigli sicuri in una stanza buia:
- anticipazione di eventi negativi: al bambino è stata trasferita l’idea che potrebbe accadere qualcosa di brutto;
- doverizzazione: una fase in cui il bambino pensa che non debba accadere qualcosa di brutto e si preoccupa di trovare un modo per evitarlo;
- catastrofizzazione: in ultimo, se proprio qualcosa di brutto accadrà e non si potrà evitarlo, il bambino pensa che sarà terribile e impossibile da superare.
La paura del buio nei bambini e l’aiuto dei genitori
Il primo passo è quello della consapevolezza dei propri pensieri e del proprio modo di ragionare. Se un genitore non si rende conto di ciò che pensa e da cosa derivano i propri pensieri, sarà difficile evitare di trasmettere le proprie sensazioni a chi si ha intorno.
Alcune ricerche scientifiche, per esempio, dimostrano che dando troppa enfasi agli errori e quindi avendo un comportamento troppo critico nei confronti dei bambini, non gli viene permesso di costruire il proprio scudo fatto dalla fiducia in se stessi.
Allo stesso modo, anche pretendere troppo e dare un valore troppo elevato al risultato conseguito senza sottolineare il percorso seguito per raggiungerlo, genera paura e insoddisfazione.
In ultimo, i genitori che si comportano in maniera iper-protettiva, non fanno che convincere il bambino che intorno a lui sia pieno di pericoli e delusioni; ciò gli evita di entrare a contatto con le emozioni negative come la frustrazione e di imparare a fronteggiarle.
La consapevolezza delle parole e delle frasi che si usano nella comunicazione con i propri figli, di ciò a cui si da valore e degli schemi emotivi conseguenti, aiuta ad avvicinarsi ai sentimenti dei bambini e ad educarli in maniera da aiutarli a diventare adulti sereni.
È molto importante insegnare ai bambini a non reprimere le emozioni e ad esprimerle raccontando cosa prova; condividere le sensazioni, soprattutto quelle più profonde e più difficili da individuare, gli farà sentire il genitore vicino emotivamente e avrà fiducia nella possibilità di ottenere supporto, ascolto e comprensione.
La condivisione, inoltre, gli consente di sapere che anche la mamma e il papà da piccoli hanno avuto paura del buio o di qualcos’altro e che anche da adulti hanno delle paure, rende questa emozione più normale e vicina alla realtà.
Aiutare i bambini che hanno paura del buio ad addormentarsi
L’addormentamento può essere vissuto in molti modi diversi. Può evidenziare il distacco dai genitori e dalla realtà rassicurante (come la routine delle azioni quotidiane), può far emergere la sensazione di disorientamento, di perdita del controllo e la solitudine.
La sera è il momento in cui un genitore emotivamente vicino al proprio figlio, può fare la differenza.
Il bambino potrà sentirsi rassicurato dalla presenza di chi lo ascolta e gli consente di mettere in parole le proprie paure aiutandolo a concretizzarle e superarle aumentando la propria autostima e la fiducia in se stesso.
Approfittate di questo momento per parlare e usate degli strumenti come canzoni o favole nelle quali i protagonisti affrontano delle paure e imparano a superarle con successo.