Dopo la separazione o il divorzio, il minore ha il diritto di mantenere un rapporto continuativo con ciascun genitore e di ricevere istruzione, cure mediche e tutto il necessario per avere una vita spensierata.
Spesso il giudice può disporre l’affidamento dei figli ad uno solo dei genitori qualora ritenga con provvedimento motivato che l’affidamento all’altro sia contrario all’interesse del minore. Tra le diverse tipologie c’è quella dell’affidamento super esclusivo: cosa comporta e quando può viene attuato dal tribunale?
Come funziona l’affidamento dei minori in Italia
La normativa italiana prevede che entrambi i genitori possano continuare ad avere la potestà genitoriale nei confronti dei figli anche in caso di scioglimento del matrimonio per divorzio. L’affidamento dei figli è regolato dalla Legge 219/2012 e dal Decreto Legislativo 145/2013, che prevedono principalmente tre tipi di affidamento:
Il primo tipo è l’affidamento esclusivo, che conferisce l’affidamento a uno solo dei due genitori, che ha il diritto di decidere su ogni questione attinente alla vita quotidiana del figlio e, quindi, di esercitare la piena potestà genitoriale (salvo che il giudice non disponga diversamente); il genitore non affidatario ha in questo caso responsabilità limitate.
Il secondo tipo di affidamento si riferisce all’affidamento congiunto, il che significa che entrambi i genitori hanno diritto all’affidamento, alla potestà genitoriale, anche se il figlio può continuare vivere con uno dei genitori. In teoria, è il tipo di affidamento più equilibrato per il bambino, che può continuare a frequentare entrambi i genitori.
Il terzo tipo di affidamento si riferisce all’affidamento alternato, il che implica che ciascun genitore ha il diritto di esercitare esclusivamente la propria responsabilità genitoriale per il periodo di affidamento a lui concesso; ciascuno di essi ha in affidamento il minore per periodi predeterminati.
Cos’è l’affidamento super esclusivo?
In questo scenario si inserisce un’ulteriore tipologia, che rientra nel quadro dell’affidamento esclusivo, quella dell’affidamento super esclusivo.
Se l’affidamento esclusivo non estromette il genitore non affidatario dalla vita dei figli, che può conservare il diritto di visita, partecipare alle decisioni di maggiore interesse e, perfino, ricorrere in tribunale qualora l’altro compia delle scelte pregiudizievoli per il bambino, la situazione cambia con l’affidamento super esclusivo.
Nel caso in cui un genitori se riveli del tutto inadeguato, può perdere anche questi diritti basilari. Può essere il caso di un genitore che non versa gli assegni di mantenimento, si disinteressa del tutto del mantenimento del figlio o che, peggio ancora, utilizza il figlio come strumento di ritorsione contro il coniuge.
Occorre inoltre sapere che la normativa italiana sull’affidamento non fa più distinzione tra affidamento dei figli nati durante il matrimonio e di quelli nati al di fuori di un rapporto non riconosciuto dalla legislazione italiana (figli nati fuori dal matrimonio). Pertanto, entrambi i genitori hanno il diritto di far parte della vita del proprio figlio e di provvedere al benessere del rispettivo figlio.