La tachicardia in gravidanza è un problema piuttosto comune, soprattutto nel secondo trimestre. In realtà già dai primi giorni può essere considerata fisiologica, purché sia presente entro alcuni limiti stabiliti e che sarà il medico a dover valutare attentamente grazie ad analisi specifiche. Questo perché l’aumento del battito cardiaco è una risposta alla presenza del feto, il quale ha bisogno del giusto apporto di ossigeno e nutrienti. Il cuore della mamma inizia a battere più forte per questo.
Insieme all’aumento del battito cardiaco possono esserci altri sintomi associati. Per esempio la presenza di vertigini, una sensazione di forte stanchezza, un po’ di agitazione ci si presenta durante il giorno, l’affanno, il fiato corto, la mancanza di respiro, gambe e piedi gonfi, nausea e in alcuni casi anche un dolore toracico. Quest’ultimo è quello che preoccupa di più la futura mamma, perché è un sintomo tipico anche dell’infarto del miocardio.
Quando una donna inizia a soffrire di tachicardia in gravidanza di solito la può gestire senza troppi problemi seguendo il consiglio del medico. Adesso vediamo cos’è, quali sono le cause, quando è il caso di preoccuparsi e ovviamente e ovviamente alcuni semplici rimedi.
Quando avviene solitamente? Le cause della tachicardia in gravidanza
La tachicardia in gravidanza normalmente non fa male al bambino, anzi. E’ proprio una risposta automatica del corpo della madre per garantire al feto il giusto apporto di ossigeno. Vi sono altri casi invece in cui è pericolosa, cioè quando le sue cause sono patologiche.
Durante la gravidanza è normale che si manifesti la tachicardia. Vi sono infatti delle cause fisiologiche che portano alla sua comparsa.
Il cuore della mamma inizia ad accelerare per adattarsi ai cambiamenti del corpo. Si inizia a notare questo già alla terza settimana di gestazione di solito, cioè quando iniziano a svilupparsi gli organi vitali del piccolo.
Ciò significa che il feto ha bisogno di molto ossigeno ed è la mamma che deve produrlo per lui. Aumenta così il consumo dell’ossigeno, però allo stesso tempo vi è una riduzione dell’emoglobina. Vi è un aumento anche a livello della portata cardiaca, la quale passa dal 30 al 50%. Tali alterazioni però si verificano all’incirca in un periodo che va dalla 28esima alla 34esima settimana.
Nelle ultime settimane invece, la tachicardia in gravidanza può essere un po’ più forte del normale per via del peso in aumento della mamma, sia per lo stato d’ansia in cui entra.
Attenzione però, vi sono anche delle cause non fisiologiche ma bensì patologiche, per questo motivo in caso di tachicardia in gravidanza la prima cosa da fare è farsi vedere da un medico in modo che possa accertarsi che effettivamente si tratta di una causa fisiologica e non patologica. Tra queste ultime troviamo:
Molte donne si rendono conto di avere problemi cardiaci, seppur spesso lievi, proprio durante la gravidanza. Il sistema cardiovascolare in questa occasione viene sottoposto a stress, ecco che piccoli problemi possono venire alla luce.
Può per esempio esservi un problema di ipotensione, cioè una pressione arteriosa bassa. Quando all’origine della tachicardia in gravidanza vi è la pressione bassa, vi è una vasodilatazione fisiologica dove il cuore aumenta il battito così da irrogare bene tutti i tessuti. Quasi sempre il problema sparisce già nel secondo trimestre.
Altre volte invece la causa può essere un problema della tiroide. Se prima la donna non aveva accusato sintomi, possono palesarsi nella gestazione perché la ghiandola tiroidea viene sottoposta a un maggior lavoro per poter garantire lo sviluppo cerebrale e somatico del feto.
Vi sono poi altre condizioni di salute che portano alla tachicardia in gravidanza, tra questi troviamo la carenza di ferro, l’ipossiemia, l’ipercapnia, gli squilibri idro-elettrolitici etc.
Oppure può essere causato da una condizione di forte stress, ansia, nervosismo, assunzione di sostanze stimolanti, asma, malattie cardiache, obesità, infezioni polmonari, abuso di sostanze stupefacenti o farmaci etc.
Quando preoccuparsi
Sicuramente quando alla base vi sono patologie più o meno importanti ma che possono mettere a rischio la salute del piccolo. Occorre per esempio valutare attentamente la presenza di eventuali malattie cardiache, oppure un’infezione polmonare in corso, una condizione di obesità, o problemi di natura ginecologici-ostetrici. Esiste infatti la possibilità che la tachicardia in gravidanza sia legata a un problema di tale natura.
L’aumento del battito cardiaco può aumentare quando vi è un’embolia di liquido amniotico, la rottura del sacco uterino, il distacco della placenta o un’emorragia in corso. Può anche essere il sintomo di una gravidanza extrauterina in corso. Queste sono situazioni pericolose sia per il feto che per la gestante, perciò è bene intervenire in modo tempestivo.
Per riassumere perciò, molto spesso non rappresenta un sintomo preoccupante ma piuttosto fisiologico. Altre volte però riconoscere con tempestività il problema può salvare mamma e bambino.
La tachicardia in gravidanza viene diagnosticata dal medico che come prima cosa ascolta le palpitazioni e dopo esegue un esame obiettivo. Richiederà l’analisi del sangue per individuare problemi a carico della tiroide o dei polmoni. Se viene riconosciuto un disturbo, procede con l’esame elettrocardiografico così da registrare l’attività cardiaca.
Rimedi per la tachicardia in gravidanza
Di solito non è necessario intervenire in caso di tachicardia in gravidanza, almeno che non vi siano cause patologiche alla base.
Normalmente è una situazione fisiologica, perciò il consiglio generalmente offerto alle donne è:
Non consumare sostanze eccitanti per il corpo, come la caffeina, la teina e la nicotina.
Evitare di stressarsi troppo e mantenere la calma quanto più possibile, nonostante gli sbalzi ormonali tipici della gravidanza rendono questo difficile.
Può essere invece una buona idea assumere sostanze rilassanti, come alcune tisane e infusioni. Ugualmente è bene bere molta acqua, così da mantenere ben idratato il corpo. Anche l’alimentazione deve essere tenuta sotto controllo, per evitare non solo sostanze troppo grasse che appesantiscono il cuore, ma anche per evitare di ingrassare più del dovuto. I chili di troppo sono infatti nemici della tachicardia in gravidanza e possono aumentarla.