Il liquido amniotico è importantissimo durante tutta la gravidanza. È qui dove il bambino resta immerso per tutti i nove mesi, ottenendone protezione. Sono tante altre però le sue funzioni. Per esempio protegge il feto dalle infezioni e dai traumi. Riduce i suoni esterni e mantiene la stabilità termina nella pancia della mamma.
La perdita del liquido amniotico non è un avvenimento raro, anzi, moltissime donne lo sperimentano prima del parto. Comunemente si parla di rottura delle acque. Si tratta di un processo fisiologico e successivo alla rottura delle membrane ambio-coriali, le quali lasciano fluire fuori dal corpo della donna il liquido e questo segna la fase pre-travaglio del parto.
Cos’è il liquido amniotico
Il liquido amniotico è fondamentale per la gravidanza e per il bambino, perché lo avvolge dai pericoli esterni. Per esempio è utile per attenuare i rumori e gli urti, così come qualsiasi tipo di pressione.
Il liquido amniotico è contenuto all’interno del sacco amniotico. E’ importante non solo per il bambino ma anche al fine analitico, per valutare lo sviluppo del feto e il suo benessere. Questo attraverso esami come l’amniocentesi.
Man a mano che la gravidanza procede, aumenta la quantità del liquido stesso. Alla fine della gravidanza il volume può oscillare tra i 500 e i 1200 ml.
Fisiologicamente parlando è un liquido limpido, composto per il 99% da acqua e per il resto da proteine, glicidi, lipidi, potassio, ferro, sodio, calcio, cristalli di ossolati e urati. Analizzando i lipidi è possibile vedere qual è lo stato di maturazione dei polmoni del feto.
Il liquido amniotico viene prodotto dalla secrezione attiva dell’epitelio amniotico, così come dalla trasudazione dei vasi della madre e del feto.
Grazie al liquido amniotico il bambino nella pancia può muoversi liberamente, senza danneggiare i tessuti circostanti della madre.
Tra le altre funzioni del liquido amniotico troviamo:
- Aiuta a sviluppare le strutture corporee del feto
- Tiene al caldo il bambino
- Lo aiuta ad allenare l’apparato digerente
- Lo aiuta ad allenare l’apparato respiratorio
- Permette al bambino di uscire facilmente dalla pancia della mamma
- Fa si che le strutture anatomiche del feto non vengano distorte o schiacciate
- Fa sviluppare normalmente il sistema muscolo-scheletrico
- Protegge il feto dalle infezioni
- Il neonato che beve il liquido amniotico è normale, perché questo liquido in piccola parte nutre il bambino e non solo, apprende così a conoscere i gusti della madre e a essere influenzati dagli stessi
- Nel liquido amniotico può muoversi liberamente
- Al momento del parto quando si rompe il sacco amniotico, il liquido stimola la produzione di prostaglandine, il quale innesca le contrazioni necessarie per la dilatazione.
In caso di poco liquido amniotico è normale preoccuparsi di come aumentarlo. In questo caso però è il medico a valutare, in base alla storia clinica della sua paziente, qual è la strategia migliore per riuscirci.
Eventualmente può essere utilizzato un trattamento farmaceutico, possono essere assunti liquidi per via endovenosa se vi è uno stato di disidratazione etc. Altrimenti valgono i consigli tradizionali, cioè bere molta acqua e alimenti ricchi di frutta. Può essere utile anche eseguire un po’ di esercizio fisico.
Ricordiamoci che non vi è un tempo in cui può stare un bambino senza liquido amniotico, questo perché va incontro alla possibilità di gravi infezioni.
Perdite liquido amniotico: quando accade e come riconoscerle
La perdita del liquido amniotico è definita anche rottura delle acque. E’ uno dei sintomi tipici del travaglio e si manifesta in condizioni normali alla fine della gravidanza, alla 40esima settimana. Segnala che è il momento di andare in ospedale per l’imminente parto.
Il sacco amniotico si rompe e lascia fluire il liquido che ha avvolto il bambino per nove mesi ed è incolore, caldo e inodore.
Come riconoscere le perdite del liquido amniotico con certezza? Occorre capire sin da subito che non sono gli unici liquidi che fuoriescono in gravidanza. Una donna in dolce attesa infatti può soffrire di perdite vaginali (solitamente biancastre e maleodoranti) e di perdite di urina (giallastre e maleodoranti).
Non c’è da preoccuparsi se il liquido non esce in grandi quantità. Il problema è che in alcuni casi la donna non riconosce con certezza la rottura. Questo accade quando il sacco non si rompe del tutto. In caso di dubbio ovviamente è bene rivolgersi al medico o andare in ospedale.
I sintomi associati alla perdita del liquido amniotico sono di solito le contrazioni uterine, il cui dolore va poco a poco aumentando. Si presentano a intervalli regolari. Se però la rottura si presenta prima delle contrazioni occorre andare subito all’ospedale perché potrebbero insorgere infezioni e problemi.
Perdita del liquido amniotico dopo amniocentesi, è normale?
Può accadere che dopo l’amniocentesi la donna può perdere il liquido amniotico, questo avviene con una percentuale di rischio compresa tra 0.8 e 2%. Il decorso tuttavia è benigno e si risolve spontaneamente in pochi giorni.
Quali sono i danni provocati dalle perdite?
Normalmente la rottura delle acque segna l’inizio del travaglio e della conseguente nascita del bambino. In questo caso si tratta di un processo normale.
Vi sono però delle possibili complicanze per il feto ma anche per la madre, in particolar modo alcune infezioni come la sepsi o la coriomniosite. Questo qualora le acque si rompono prima del termine del parto. Questo perché non può resistere un feto senza liquido amniotico.
La rottura prematura delle membrane può essere un serio problema e la gravità aumenta in base alla prematurità. Può portare per esempio a malformazioni scheletriche o polmonari, emorragie intraventricolari etc. La mortalità del feto è una conseguenza possibile, anche se fortemente legata all’epoca gestazionale.
Inutile dire che la mancanza del liquido amniotico ha delle conseguenze e richiede per tanto l’intervento medico istantaneo, solo così è possibile salvaguardare con tutte le misure possibili tanto il feto quanto la madre.
Particolare attenzione va prestato anche al colore del liquido amniotico stesso. Normalmente infatti è trasparente e limpido. Vi sono però dei casi in cui le cose cambiano. Per esempio il liquido amniotico verde indica per esempio problemi intestinali passati ma non patologici. Anche un po’ di stress o la compressione da parte del cordone ombelicale lo possono provocare. Non implica però la sofferenza fetale. Quando è bruno o rosso indica invece la possibilità di emorragie di vecchia data.