Partorire quando si ha la colite
Uno dei disturbi più frequenti quando si è incinta è legato a un’infiammazione, in alcuni casi molto acuta, che investe la zona addominale, sino a raggiungere l’area più bassa dell’intestino. Nel momento in cui i nostri spasmi potrebbero in qualche modo interferire con la salute dei nostri bambini, è molto facile fraintendere sintomi e quindi allarmarsi, pensando che possano dipendere dall’insorgere di una colite spastica. Se ogni dolore al colon è un macigno sulla nostra persona, è facile intuire come quando si aspettano dei bambini, possa diventare tutto più delicato.
I pericoli di una colite in gravidanza
Siamo tutti consci del particolare rapporto che ha una donna con il pancione quando si parla di cibi. Un discorso abbastanza complesso che non si limita alla sola e famigerata “voglia”, ma riguarda aspetti psicologici, legati allo stress, che trascendono da un incontrollabile desiderio di mangiare. Immaginiamo quindi la tensione a cui è soggetta la pancia di una donna che sta per diventare madre; aggiungiamoci uno sbalzo di ormoni, assicurato dalla straordinaria situazione fisica che sta vivendo il suo corpo e capace di stressare l’intero organismo. Ritrovarsi con la colite proprio durante le ultime fasi del parco può essere davvero allarmante.
Quella che in ogni caso resta una irritazione diffusa delle pareti intestinali e quindi delle mucose che caratterizzano questa zona del basso ventre, quando si è gravidi può accentuare gli attacchi di colite e rendere gli spasmi addominali qualcosa di insopportabile, anche per le donne che meglio sopportano il dolore.
Trattasi di coliche estenuanti a cui la futura madre cerca di trovare rimedio emettendo aria dalla pancia. Soltanto attraverso espulsioni di gas dal retto è possibile arginare una sofferenza che a tratti sembra ingestibile, anche perchè va a concentrarsi giusto in quell’area. Un pancione di una signora incinta infatti, oltre al peso costretta a sopportare in grembo, legato ad un bambino che si sta formando, quando è costretto a subire anche le conseguenze dei sintomi del colon irritabile, può generare uno stress ulteriore.
Di casi di donne in gravidanza che combattono la colite se ne sentono tantissimi. Cercheremo però di comprendere quali sono i cibi che possono dare sollievo alla pancia e quali alimenti possono invece peggiorare il grado di infiammazione dell’intestino.
Anche se non esiste un pericolo diretto per la creatura vivente che si trova in grembo, le donne che affrontano problemi di questo tipo, rischiano di vivere uno stato nervoso che può pregiudicare in parte lo stato d’animo del figlio, quando si prolunga per più di 6 mesi, divenendo particolarmente acuto.
La paura sovviene nella mamma perchè pensa subito che possa essere qualcosa che sta investendo anche il feto, ma così non è. Ciò nonostante, delle ripercussioni indirette sulla salute del futuro nato, potrebbero esserci. Il figlio che nuota beato nel liquido amniotico, come ben sappiamo, è il grado di “assorbire” ogni tipo di emozione trasmessa dalla mamma. Così come si dice che parlare dolcemente fa bene al nascituro, così si può facilmente capire come urlare dal dolore, a seguito di un attacco di colite, piangere per la sofferenza degli spasmi, non è certamente il modo migliore per dare il benvenuto al proprio figlio.
La dieta e i cibi da evitare
Far avanzare lo stato di irritazione delle mucose può essere abbastanza grave quando la donna sta per avere le contrazioni. Allora meglio curare il disagio legato all’avanzare della colite prima che la mamma raggiunga la sala parto e metta al mondo il proprio figliuolo. Seguire un’alimentazione precisa, una dieta equilibrata e assumere cibi “amici” dello stomaco serve a migliorare la salute delle mucose intestinali, prima che le contrazioni vaginali facciano vivere alla donna il dolore più doloroso mai provato sinora in vita.
Una donna che patisce la sofferenza di una colite in gravidanza dovrà evitare di mangiare cibi piccanti, estremamente irritanti e nocivi, perchè aggrediscono il colon con violenza, senza lasciargli scampo. Quando si mangia peperoncino o si bevono molti caffè e bevande eccitanti, la pancia rischierebbe di diventare un palloncino, molto poco divertente e l’alternanza tra stitichezza e attacchi di diarrea diventerebbe sempre più frequente.
Le verdure come le patate e peperoni sono vere bombe al napalm per i tessuti del nostro stomaco. Meglio rinunciare ad una parmigiana per 9 mesi, ma assicurarsi un rapporto con il bagno abbastanza regolare e senza eccessi. Ci sono invece altri vegetali come sedano e cicoria che contengono fibre e invece sembrano aiutare a creare delle feci più consistenti e meno liquide. Quindi non serve rinunciare a tutto, ma bisognerà insegnare alle mamme un’educazione alimentare che permetta loro di curare la colite in maternità.
Ad esempio, durante la colazione mattutina, si dovrà escludere dalla dieta il latte, un elemento dannoso che va tenuto lontano dalla nostra dieta alimentare.
Per pranzo invece prediligere sempre il riso integrale alla pasta integrale, se non si vogliono avere effetti collaterali ed essere protagoniste di pericolose fughe verso il bagno.
Rimedi dalla natura
I fermenti lattici restano il suggerimento più diffuso in queste situazioni, veri toccasana per migliorare la qualità della flora batterica e lo stato di salute generale dell’apparato gastrointestinale. Un altro ottimo suggerimento sarà quello di mangiare cibi contenenti buone quantità di magnesio, come: arachidi, bieta e noci secche. Qualora dai regolari controlli del sangue, a cui si sottoporrà la donna gravida, dovesse risultare una carenza di questo prezioso elemento, si potrà pensare all’assunzione di integratori. In nessun caso la donna con il pancione dovrà pensare, estenuata dai dolori, di guarire da una forma colitica, assumendo farmaci. La salute di un bambino dovrà venire in ogni caso prima del desiderio di far cessare i dolori.