Ne ha avute tre Nerone di mogli, è stato anche fortunato perchè erano tre donne bellissime, la prima poi, Ottavia, la mia preferita era anche bella dentro. E tutte, tranne la terza moglie, hanno fatto una brutta fine. A Sabina Messalina è andata anche bene perchè lei ha saputo utilizzare e canalizzare la sua intelligenza e la sua ambizione verso una carriera di avvocato, ma Ottavia il simbolo dell’innocenza e del sacrificio, e Poppea, icona di bellezza e assetata di potere, hanno visto da vicino il volto del diavolo. Beh diciamo che una di loro, Poppea se lo è anche un pò meritata visto che ha tramato e ucciso (anche se non per sua mano) per stare accanto al potere di questo tiranno. Ma il prezzo pagato è stato comunque troppo alto.
“Le mogli di Nerone” mette in luce quella che era la personalità di uno degli uomini più discussi del passato. Un uomo immorale, un uomo nato da una donna immorale (e da un pero, diceva mia nonna, non può nascere una mela), un uomo egoista, tiranno, bugiardo, falso, un ladro, un meschino assetato di potere, sessualmente disturbato, un assassino capace di uccidere la propria madre, capace di uccidere la propria moglie e poi di fingere dolore. Un “attore” ridicolo e insulso, un viscido come diremmo oggi noi “moderni”, con un’autostima troppo forte difficile da reggere.
Questo libro parla di lui attraverso le vite e le personalità delle sue mogli, vite curiose, che oggi davvero darebbero da parlare. Vite vissute nell’ombra di quest’uomo che eliminava quelli che riteneva ostacoli a suon di pozioni di veleno. Un uomo circondato da serpenti come lui, anch’essi assetati di potere e che era incapace di valutare i giusti. Ma poi, anche se ne fosse stato capace, chi se ne frega dei giusti se non servono?
Le sue tre mogli, tutte diverse tra loro e tutte accomunate da questo personaggio oscuro, vengono raccontate da Carlo Monaco in modo straordinario. Per ognuna viene svelato il carattere, la personalità, per ognuna ne vengono raccontate gioie (tranne che per Ottavia che gioie non ne ha) ma soprattutto dolori, aspirazioni e desideri, il tutto con una descrizione dell’epoca molto suggestiva. Tre donne bellissime nell’aspetto, tre imperatrici che hanno vissuto fianco fianco con lui, con Nerone.
Tre punti di vista femminili che svelano l’anima di chi ha saputo usarle e disfarsene a suo piacimento, di chi non stato neppure capace di scegliersi come moglie la donna che amava ma che si è fatto scegliere, che si fatto abbindolare proprio come si addice ad un uomo dalla blanda intelligenza. Alla fine ciò che esce da “Le mogli di Nerone” è amarezza, consapevolezza che l’odio e la cattiveria tavolta non vengono vinti dal bene, dalla verità, non quando si parla di Nerone.