L’Italia, a differenza dei Paesi di tutto il resto del mondo, è quello in cui i figli restano più a lungo sotto il tetto dei genitori, arrivando a vivere anche fino a 30 anni e oltre a casa con mamma e papà. Ma cosa succede quando i figli vanno poi via? Si cade nello sconforto perché due genitori che per tanto tempo hanno badato ai propri figli si sentono in qualche modo abbandonati. Questa “sindrome del nido vuoto” colpisce soprattutto le mamme che vedono allontanarsi i figli che non solo ha cresciuto ma che ha anche portato in grembo per nove mesi. Ma non è solo l’abbandono da parte dei figli che crea dei problemi. È anche quello che resta in casa che fa paura: due persone che si amano ma che non sanno più com’è la vita da partner, concentrati troppo sugli altri e poco su loro stessi.
Ci vogliono nuovi progetti, nuovi stimoli per iniziare assieme un capitolo entusiasmante della propria vita. Non sono pochi i casi in cui i genitori si separano dopo che i figli hanno lasciato la casa d’origine, poiché si ritrovano come degli estranei a convivere in spazi troppo grandi per loro, senza sapere come occuparli. Si tratta di un semplice cambio di comunicazione. Dalla comunicazione emozionale che la coppia aveva prima di avere un figlio, si passa alla comunicazione di servizio in cui le cose da dire diventano pratiche e concrete, senza aver più tempo da dedicare alla coppia.
È necessario fare un esame e valutare le difficoltà della coppia ad andare avanti senza il collante naturale rappresentato dai figli. Sono proprio loro, infatti, a tenere unita la coppia anche nei momenti di maggiore difficoltà perché due genitori sanno che il benessere dei propri figli è la cosa più importante e cercano di trovare la soluzione al loro malessere in nome di un amore necessario alla famiglia.
Il bilancio finale, quando i figli crescono e lasciano la casa, è sempre difficile. Bisogna, giorno per giorno, creare delle basi solide nel rapporto così da poter affrontare tempeste emozionali che sono naturali in ogni coppia con il trascorrere degli anni. L’amore diventa comprensione, forza di volontà e rispetto verso il partner che deve indirizzare tutte le sue energie verso un obiettivo importante: rimanere insieme per sempre. La sindrome del nido vuoto, per una madre così come per un padre, è l’evoluzione naturale della vita ma va vissuta con la consapevolezza che il proprio compagno è presente in ogni istante e rappresenta il vero e unico punto fermo.
Se, invece, non si riesce a risolvere il problema da soli, si potrebbe ricorrere all’aiuto di uno psicoterapeuta e affrontare una terapia insieme. La terapia di coppia è un percorso psicologico che mira a risolvere i problemi di relazione tra i partner. Attraverso incontri con uno psicologo specializzato, la coppia può migliorare la comunicazione, rafforzare l’intimità e superare le difficoltà che si presentano nella relazione.
Sta a voi decidere come affrontare questa crisi!