Kristie è stata editore del famoso magazine di moda Vogue per ben 13 anni in Australia ma è stata recentemente messa alla porta dopo 13 anni di lavoro all’interno del gruppo, motivo per cui pare sia nata l’idea del libro. In “The Vogue Factor” si parla del mondo dell’alta moda come di un ambiente malato e malsano soprattutto per le giovani modelle chiamate a rinunciare ai piaceri del cibo arrivando a perdere fino a due taglie in pochissimi giorni. Oltre ai ricoveri in ospedale, le modelle farebbero, secondo la Clements, largo uso di espedienti anti-fame come ingurgitare piccoli pezzetti di stoffa o pezzi di cotone per non avvertire più il fastidioso e roboante stimolo della fame.
Non si sa ancora se quanto dichiarato dalla Clements sia frutto di verità o di fantasia ma quel che appare evidente è che l’haute couture non sia poi questo dorato mondo in cui tutti sono famosi e contenti. L’autrice del libro si sofferma in particolar modo sull’anoressia, sui disturbi alimentari di queste giovani donne che decidono di farsi anche asportare il seno in maniera chirurgica pur da apparire perfettamente magre e lisce come tavole. In The Vogue Factor si fa riferimento anche ad una limitata categoria di modelle che si chiama “fit models” e che comprende modelle ancor più magre di quelle che sfilano in passerella che servono a fare da manichino per la misurazione degli abiti.
Verità sconcertanti dunque, che pongono un interrogativo importante sui modelli che oggi hanno ragazzine ed adolescenti e che rappresentano un pericolo reale per la loro crescita. L’anoressia va fermata e deve essere denunciata come malattia mortale, in grado di distruggere la vita di una persona e anche di chi la circonda. Proprio da Vogue e in particolar modo da Vogue Italia arriva, però, la risposta alle accuse della Clements con una campagna portata avanti con fermezza negli ultimi anni dalla sua direttrice, Franca Sozzani, che propone sul magazine modelle da copertina più sinuose e curvy, per un ideale di bellezza sano e in forma.