Da millenni le donne hanno affrontato il ciclo mestruale utilizzando metodi di assorbimento che si sono evoluti nel corso del tempo. Tuttavia, l’uso massiccio e diffuso degli assorbenti usa e getta ha portato a problemi di inquinamento ambientale e sprechi.
Negli ultimi anni, sempre più donne stanno cercando alternative sostenibili per gestire il loro ciclo mestruale, come ad esempio la coppetta mestruale in silicone o gli slip assorbenti riutilizzabili. In questo articolo esploreremo la storia degli assorbenti per il ciclo mestruale, le tipologie attualmente disponibili e le alternative sostenibili che stanno diventando sempre più popolari tra le donne di tutto il mondo.
Storia degli assorbenti: dalle origini ai giorni nostri
Nella società moderna, gli assorbenti sono diventati un prodotto essenziale per la cura delle donne durante il ciclo mestruale. Tuttavia, ci si è mai chiesti come le donne si curavano durante i loro periodi mestruali in passato? La risposta è sorprendente e affascinante.
Nell’antico Egitto, le donne utilizzavano panni di papiro ammorbidito per creare assorbenti interni, mentre nell’antica Grecia venivano utilizzati piccoli pezzi di legno avvolti in garza. Nel corso del tempo, le donne hanno utilizzato vari materiali disponibili nella loro zona, tra cui carta, muschio, erba, spugne marine, foglie e tessuti di lana.
Solo con l’avvento dell’Ottocento, in Europa e poi negli Stati Uniti, l’idea di assorbenti usa e getta cominciò a diffondersi, grazie alla necessità di garantire l’igiene e prevenire la diffusione di batteri. Con la Prima Guerra Mondiale, furono le infermiere a ideare gli assorbenti in cotone simili a quelli attuali. Solo successivamente, nell’anno 1937, la coppetta mestruale riutilizzabile venne brevettata da Leona Chalmers.
Oggi, grazie ai progressi della tecnologia, la scelta di prodotti per la cura durante il ciclo mestruale è vasta e variegata. Tuttavia, la storia dell’assorbente ci ricorda la necessità di adattarsi ai mezzi a disposizione in ogni epoca e di apprezzare i progressi che ci hanno portato fino a dove siamo oggi.
Quanti tipi di assorbenti esistono?
Esistono diverse tipologie di assorbenti pensati per l’igiene intima delle donne. Tra i più comuni troviamo gli assorbenti esterni, caratterizzati da uno strato adesivo che ne consente l’applicazione. Per chi preferisce invece un’opzione più discreta e comoda, esistono i salvaslip, perfetti per le mestruazioni scarse o le perdite esigue.
Per quanto riguarda gli assorbenti interni, sono comunemente chiamati tamponi e sono inseriti all’interno della vagina per trattenere il flusso mestruale. È importante scegliere la taglia e il grado di assorbimento adeguati alle proprie esigenze, evitando di indossarli per un periodo di tempo superiore alle 8 ore per evitare rischi di infezioni.
In aggiunta agli assorbenti per il ciclo mestruale, esistono anche quelli pensati per il periodo post parto e per le mestruazioni più abbondanti. Questi assorbenti sono generalmente più grandi e spessi rispetto a quelli normali, progettati per garantire una maggiore protezione.
Le alternative ecologiche all’assorbente
Nonostante l’invenzione del brevetto di Chalmers risalga agli anni ’30, solo recentemente sono state introdotte alternative all’assorbente usa e getta, con l’obiettivo di ridurre gli sprechi e l’inquinamento causati dalla sua diffusa utilizzazione. Tra queste opzioni ecologiche e a basso impatto ambientale ci sono la coppetta mestruale in silicone, come ad esempio la mooncup, e gli assorbenti riutilizzabili in tessuto lavabile.
La coppetta mestruale, in particolare, ha una durata di utilizzo di circa 8 anni e può essere facilmente igienizzata e riutilizzata dopo ogni utilizzo. La sua applicazione è semplice e consiste nell’inserimento all’interno della vagina, con la necessità di svuotarla ogni 4-8 ore, in base alla quantità di flusso mestruale.
Inoltre, sono disponibili anche gli assorbenti di tessuto lavabile, che vengono utilizzati come qualsiasi altro tipo di assorbente esterno ma possono essere lavati e riutilizzati. Questi assorbenti sono realizzati con materiali naturali e biodegradabili come il cotone biologico, la bambù o la canapa e sono privi di sostanze chimiche come cloro e plastica. L’utilizzo di assorbenti di tessuto lavabile, oltre ad essere eco-friendly, può essere anche un’opzione economica, dal momento che il costo iniziale viene ammortizzato dal loro riutilizzo.
Questi nuovi approcci all’igiene intima stanno diventando sempre più popolari grazie alla loro natura eco-sostenibile e all’attenzione sempre crescente verso l’impatto ambientale dei prodotti di largo consumo. Sebbene l’uso di assorbenti riutilizzabili possa richiedere un periodo di adattamento, molti lo considerano una scelta più salutare, sostenibile e conveniente.